VASTO Non molla, Gianni Chiodi. Le voci romane di una sua prossima sostituzione quale candidato governatore del centrodestra alle elezioni di maggio, dopo la Rimborsopoli che soffia forte su di lui e sulla giunta regionale, non lo trovano affranto, anzi: «L'annuncio della mia morte è stato ampiamente sovrastimato da un punto di vista politico», dice da Vasto, dov’è intervenuto alla presentazione del piano regolatore del porto istoniense.
A chi gli chiede come si sente mentre a Roma la commissione sulle realtà locali di Forza Italia presieduta da Altero Matteoli si prepara a decidere del suo futuro (forse martedì, giorno in cui la commissione sarebbe stata convocata, ma in realtà ogni momento è buono, ai vertici di Forza Italia le ritualità come quelle delle riunioni vengono abitualmente azzerate, se Silvio Berlusconi o chi per lui lo vuole), Chiodi risponde cortese ma tradendo un certo fastidio: «C'è un'indicazione già presente da parte del partito», ed è quella che lo ricandida a governatore. Ma poi aggiunge ai microfoni della testata regionale Rai: «Sono a disposizione del partito e ovviamente degli alleati. Noi queste elezioni le vinceremo perchè abbiamo governato bene e questo sarà apprezzato dai cittadini».
C’è chi, nonostante tutto, continua a parlare di quotazioni in risalita per Chiodi. Lo stesso governatore, però, evita di dare troppo peso a queste voci: «Si fanno tante chiacchiere in politica. E sotto i portici tantissime!». Poi l’argomento di cui si parla davvero in questi giorni, vale a dire la possibilità, in caso Foza Italia bocci la sua candidatura, di correre da solo, con una lista civica del presidente. «E’ un'ipotetica del terzo tipo, anzi del secondo tipo. Cosa posso rispondere?».
L’ultima battuta è per Luciano D’Alfonso: «Non so se vincerà le primarie del centrosinistra e se sarà lui il candidato di quello schieramento. So invece che noi, governando, abbiamo salvato l'Abruzzo da un fallimento procurato dal centrosinistra e che, all'epoca, nel centrosinistra i soggetti erano gli stessi».