CASTEL FRENTANO. Terminati i lavori nella palazzina Ater di via Ovidio, quattro nuovi appartamenti saranno destinati all’edilizia residenziale pubblica. L’investimento complessivo è stato di 375mila euro e gli interventi sono stati finanziati con 298mila euro messi a disposizione dalla Regione e per la parte restante con fondi dell’Ater. Sono stati eseguiti lavori di consolidamento delle fondamenta, sostituito il tetto con uno in legno, realizzate quattro autorimesse nel piano seminterrato; sono stati realizzati ex novo gli impianti elettrici, idrici e termici, sostituiti tutti gli infissi. «Il progetto di Castel Frentano», commenta Emilio Nasuti, consigliere regionale e presidente della commissione bilancio dell’Emiciclo, «è la dimostrazione che quando enti diversi lavorano per un obiettivo comune, i risultati arrivano e a beneficiarne sono i cittadini. Un ringraziamento va al commissario Ater, Tobia Monaco». Sarà adesso Comune a predisporre il bando per l’assegnazione. (m.d.n.)ATESSA La decisione della Sevel di consentire l’uso del parcheggio interno solo alle auto degli operai dei marchi Fiat, Psa (Peugeot e Citroen) e Chrysler, fa indignare la Fiom. «Da lunedì», avverte l’organizzazione sindacale per voce del segretario provinciale, Davide Labbrozzi, «è rischio caos davanti ai cancelli. Ci preoccupa la destinazione delle centinaia di auto che dovranno essere lasciate all’esterno dell’azienda, dove chiaramente posti per sostare non vi sono. Bisogna pensare alla mobilità che intorno allo stabilimento di Atessa si produce durante la giornata, centinaia di auto, decine di pullman, migliaia di pedoni, lavoratori che a piedi attraversano le strade adiacenti la Sevel». La scelta di Fiat di applicare una regola in voga in tutti gli stabilimenti Fiat d’Italia sta creando diverse polemiche e l’apprensione di chi, lunedì, a bordo di un veicolo di marca diversa dal gruppo di cui è dipendente, non saprà se parcheggiare diventerà un’impresa. Si temono soprattutto ritardi, ingorghi e battibecchi tipici di chi è al volante in cerca di un posto auto davanti ai cancelli di uno stabilimento che impiega oltre 6mila lavoratori, un piccolo paese in pratica. La Fiom ha avvertito che coinvolgerà il prefetto, il comune di Atessa, la Provincia, la Regione e il Consorzio industriale «per governare gli effetti di una determinazione aziendale inopportuna e sbagliata, incoerente con le politiche globali professate dalla Fiat e che offende le lavoratrici e i lavoratori che avendo un auto differente da quelle consigliate si sentiranno un’anomalia e, creerà seri problemi alla viabilità del territorio». Ma da Torino la replica è netta: «Questa decisione», spiegano dal Lingotto, «è applicata in tutte le fabbriche del mondo e da sempre negli stabilimenti Fiat italiani. Dedicare il parcheggio interno a chi ha dimostrato un certo atteggiamento nei confronti dell’azienda nella scelta del proprio veicolo, non vuol dire penalizzare tutti gli altri. Al contrario significa dare un piccolo riconoscimento a chi ha preferito un veicolo con uno dei marchi delle case per cui lavora. Il senso che Fiat dà a questa operazione da sempre è premiare in qualche modo chi l’ha scelta». Ma dalla Sevel si leva più di un mugugno. Il parcheggio interno è custodito, può contare ultimamente anche su un sistema di videosorveglianza, ed è più vicino ai cancelli 21 e 27 di montaggio e lastratura. «Nell’ottica globalizzata si costruiscono recinti», considera Emilio Caravaggio, rsa Fiom in Sevel che tuttavia ha un’auto a marchio Fiat, «se questa campagna è pensata per incentivare gli acquisti del marchio Fiat, allora si potrebbero consentire agevolazioni maggiori per i dipendenti (le agevolazioni vanno dal 12 al 16% ndc) e gratificarli con paghe maggiori, premi di risultato. Sentirsi parte di un gruppo, non significa acquistare solo il marchio di quel gruppo. È la stessa società che dovrebbe creare le condizioni affinché i suoi dipendenti scelgano il marchio per cui lavorano. Spesso si fa un discorso di convenienza più che di attaccamento ad un marchio».