PESCARA Mascia e Testa sulla graticola, Masci in campo, ma non a prescindere. Il romanzo a puntate del candidato sindaco del centrodestra al Comune di Pescara è ai titoli di coda e oggi a Roma provano a scrivere la parola fine. In programma l'ennesimo (abbiamo perso il conto) vertice tra Altero Matteoli e Renato Schifani, plenipotenziari rispettivamente di Forza Italia e Ncd. Vertice durante il quale Matteoli cercherà di perorare la causa del sindaco uscente e Schifani quella del nuovo che avanza, che ha più appeal elettorale dell'avversario. Scontato che da parte dei due coordinatori regionali si continui a tenere il punto. Se Nazario Pagano (Forza Italia) ribadisce "fiducia al sindaco uscente Mascia, che ha ben operato e che dunque merita di essere ricandidato", la sua omologa del Nuovo centrodestra, Federica Chiavaroli, non si muove dalla convinzione che "Guerino Testa è il cavallo vincente, se davvero non vogliamo perdere una città importante come Pescara". Un refrain arcinoto che, con ogni probabilità, risuonerà anche oggi nella Capitale. Così, mentre a Roma si baloccano con queste diatribe, Pescara Futura ha fatto la sua mossa in anticipo. Ieri sera la lista civica che ha in Carlo Masci il leader storico si è riunita in assemblea per scegliere un proprio candidato da lanciare nella mischia. E' la prima volta che accade da quando è iniziata la guerra di nervi fra Mascia e Testa. Un candidato di Pescara Futura quale che sia il colore della fumata del conclave romano. Insomma, la lista civica è in campo e la maglietta è sulle spalle di Masci. Il quale avverte i partner: "Massima lealtà, ma anche massima chiarezza. Se il tavolo romano trova una coesione sul sindaco uscente, noi ci facciamo da parte. Se invece questa unità non si troverà, noi proponiamo di fare un sondaggio, ci sta bene anche se lo fa Forza Italia da sola. Un sondaggio serio, ad ogni modo, rappresenta un metodo valido per scegliere il candidato sindaco. Se si farà il sondaggio, Pescara Futura sarà in lizza, naturalmente". E se Forza Italia e Ncd torvano la quadratura su Testa? Masci non si fa trovare impreparato alla domanda: "Ho già risposto, se il nome che emerge non spacca l'unità della coalizione, a noi sta bene". Parri chiari... con quel che segue per Carlo Masci: "Come vedete - aggiunge - da parte nostra c'è la massima disponibilità, l'unica cosa per la quale non siamo disponibili è il diktat da Roma, la decisione piovuta dall'alto, non l'accetteremo mai". E se il vertice nazionale volesse imporre il pugno di ferro? "Dispiace, ma a quel punto Pescara Futura andrà alle elezioni da sola, col proprio candidato sindaco. Del resto non ci mancano persone, idee e progetti per avere la forza di correre autonomamente". A mali estremi, dunque, Carlo Masci è disposto a presentarsi in solitudine: "In questi anni - chiosa - mi pare che Pescara Futura abbia dimostrato di avere le carte in regola per realizzare sul territorio i progetti e le idee annunciati in campagna elettorale". Come dire: noi possiamo permetterci anche la corsa solitaria, altri no e hanno bisogno della nostra spinta. Masci è sicuro di ripresentarsi ai cittadini esibendo le opere realizzate a fronte di quelle annunciate in campagna elettorale. Come dire che Pescara Futura può permettercelo e non altrettanto possono dire Forza Italia e Nuovo centrodestra.