PESCARA Ieri mattina era già nel suo studio di avvocato a lavorare, il giorno dopo la bella soddisfazione regalatagli dalle primarie del Movimento5Stelle. E’ Sara Marcozzi, la 36enne di Chieti che ha incassato la candidatura a governatore della Regione per il M5S. Le primarie on line sul blog di Beppe Grillo l'hanno vista vincitrice sugli altri sei candidati espressi dalle quattro province, ma è presto per festeggiare.
Sa che l'unica presidente donna della Regione Abruzzo è stata Anna Nenna D'Antonio, esponente della Democrazia cristiana, che ha governato dal 30 novembre del 1981 al 13 maggio del 1983?
«Anch'io stavo cercando un’ informazione di questo tipo, ma non corriamo. Intanto c'è sicuramente una grossa soddisfazione per questa candidatura che viene da due anni di grande impegno nel movimento, dove ho messo la faccia e tanto lavoro negli incontri con i cittadini».
L'altra soddisfazione è quella di essere una donna: eravate soltanto due su sette candidati alle primarie.
«Forse è proprio questa la sorpresa più bella. Io alla Regione, Enrica Sabatini, che ha 32 anni, al Comune di Pescara. Siamo la prova che non ci serve una legge sulle quote rosa che ci tuteli. Non siamo una razza in estinzione, come il Panda del Wwf».
Come ha festeggiato martedì sera?
«Con i ragazzi che mi hanno aiutato. Lo dico sempre: da soli i cittadini non vanno da nessuna parte e io ho alle spalle una bella squadra».
L'impegno più gravoso però viene adesso.
«Ci apprestiamo ad affrontare le regionali con candidati consiglieri davvero preparati. Stiamo affinando il programma, la nostra idea è quella di riprogrammare la Regione».
Partendo da dove?
«Una delle nostre stelle riguarda l'ambiente, la bonifica del territorio, che significa creare anche nuovi posti di lavoro. Purtroppo siamo abituati a certe vecchie logiche della politica, ma non è vero che l'occupazione si crea solo con l'insediamento di nuovi impianti industriali».
Qual è la vostra proposta alternativa?
«Uno sviluppo del lavoro sostenibile, a partire appunto dalla bonifica dei siti industriali già esistenti. Diciamo no a impianti di petrolizzazione nel nostro mare che danno una cinquantina di posti di lavoro e distruggono l'ambiente. L'Abruzzo deve sfruttare meglio la grande risorsa del turismo, dell'enogastronomia, degli antichi borghi. Se fossimo la Toscana saremmo una regione ricchissima».
Cosa proponete sulla sanità?
«Tagli alla spesa, ad esempio agli stipendi spropositati di certi manager, non ai posti letto».
Siete consapevoli che protestare è una cosa, governare un'altra?
«Certo, e ne avvertiamo la responsabilità. Sino ad oggi abbiamo fatto molti accessi agli atti ma non abbiamo un'idea effettiva di cosa troveremo in Regione. Qualcuno ci chiede se temiamo di più Chiodi o D'Alfonso. In realtà per noi destra e sinistra sono uguali: quando hanno governato è stata una gara a chi faceva peggio. Ora ci siamo anche noi, siamo pronti».