Ne rimarrà solo uno. È ancora una volta la questione generazionale il leitmotiv di questa nuova corsa alle urne. Il derby fra l'assessore comunale, Alfredo Moroni e l'ex capo di gabinetto e dipendente comunale, Pierpaolo Pietrucci, si giocherà il 30 marzo prossimo. Alle primarie per la scelta del candidato consigliere regionale del Pd potranno partecipare anche non iscritti al partito, con età superiore ai 16 anni. Per votare si dovrà contribuire con un euro. Per la candidata donna sarà invece il direttivo provinciale a decidere nei prossimi giorni. Alfredo Moroni, ex socialista, uomo dalla consolidata esperienza da amministratore e dirigente regionale, si scontra con il green Pierpaolo Pietrucci, che di esperienza amministrativa ne ha accumulata molta soprattutto nella trincea del municipio aquilano. Vuole incarnare la nuova generazione che ce la fa fra mille peripezie a raggiungere l'anelato posto di lavoro; quella fascia fra i 30 e i 40 anni che è stata in un certo senso dimenticata dal Paese. Presentando i candidati, il presidente dell'assemblea provinciale Fabio Ranieri ha voluto subito sgombrare il campo dallo spettro di eventuali divisioni del partito: «Facciamo le primarie perché è nel Dna del nostro partito, e non perché il direttivo non riusciva a decidere chi candidare». Al di là del consenso personale l'obiettivo è quello di regalare al capoluogo dopo un'assenza di 15 anni un consigliere regionale. Allora fra Pietrucci e Moroni è stato siglato un patto fra gentiluomini: chi perderà sosterrà l'altro, senza alcun dubbio. Del resto giochi sleali nel post primarie potrebbero avere il solo risultato di annullare la candidatura aquilana.