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Pescara, 18/12/2025
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Data: 19/03/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Verso il voto a Pescara - Masci: ora mi dimetto io ma non contro Mascia «Non voglio più rimanere insieme a transfughi, voltagabbana e approfittatori. Se il centrodestra non conferma il sindaco uscente, mi candido io da solo»

PESCARA.«Apprendo della volontà di alcuni amministratori di Spoltore di ricorrere al Tar per impugnare il decreto di indizione del referendum sulla fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore ed impedirne la celebrazione. Strana idea di democrazia a Spoltore». A parlare è Carlo Costantini (nella foto), presidente del comitato promotore per il sì al referendum del 25 maggio sulla Nuova Pescara. «Se si imbattono in qualcuno che avanza una proposta che non condividono», dice Costantini, «risolvono alla radice il problema, privando l’elettore della possibilità di esprimersi con il voto. Si rassegnino, perché questa volta a decidere saranno i cittadini, non i politici».PESCARA L’annuncio lo ha postato sulla sua pagina Facebook al termine dell’assemblea di Pescara Futura, lunedì sera, che lo ha indicato come candidato sindaco alle prossime amministrative, ma sempre se il centrodestra non dovesse arrivare a un’investitura unitaria. Carlo Masci, consigliere comunale e assessore regionale al Bilancio, già sconfitto da Luciano D’Alfonso, alle comuunali del 2003, inizia la sua campagna elettorale con una nota polemica sul social network più seguito. «Nei prossimi giorni», ha scritto, «mi dimetterò dal consiglio comunale di Pescara dopo esserci stato per oltre 19 anni consecutivi. Mi dimetterò perché non voglio rimanere un minuto di più insieme ai transfughi, ai voltagabbana, agli approfittatori dell'ultima ora che, dopo aver avuto vantaggi ed incarichi professionali di ogni tipo da una parte politica, si trasferiscono nell'altro schieramento per gli stessi identici obiettivi». Le dimissioni, ha poi spiegato ieri, le consegnerà tra oggi e domani. «E’ una mia posizione personale», ha sottolineato Masci, «non chiederò ad altri di seguirmi. E’ un segnale forte che mi sento di dare di fronte allo spettacolo indecoroso degli ultimi giorni. Non sono in contrasto con questa amministrazione, ma voglio segnare un netto distacco tra il mio modo di fare politica e quello di alcuni personaggi transumanti. L’amministrazione di Albore Mascia è la migliore che ci potesse essere considerata la crisi: in questo momento siamo la stazione appaltante più importante d’Italia, offriamo lavoro e abbiamo migliorato la qualità della vita dei cittadini». La scelta di candidarsi alla poltrona di primo cittadino è emersa al termine dell’assemblea di Pescara Futura. «E’ scaturita in maniera naturale», racconta Masci al Centro. «Circa 250 persone mi hanno conferito l’onore e l’onere di rappresentarli. Ma da parte mia continuo a ribadire la necessità di trovare l’unità nel centrodestra: non necessariamente sulla mia persona, ma piuttosto su quella del sindaco uscente. Siamo pronti a sostenere Albore Mascia, tuttavia, se alle ragioni dell’unità dovessero prevalere quelle dell’identità, allora il candidato più rappresentativo sarei io. L’unica cosa che non accetteremo saranno le decisioni imposte dall’alto». Alla polemica di Masci su Facebook ha risposto Maurizio Acerbo, consigliere comunale e regionale di Rifondazione: «Sono affermazioni pesanti che andrebbero dettagliate. La predica è poco credibile perché questi 'personaggi transumanti per interesse personale' se hanno avuto vantaggi e incarichi professionali li hanno avuti proprio dalla maggioranza di cui lui era ed è uno dei leader principali». Ha parlato invece di «post isterici», Renato Ranieri (Liberali per Pescara) che ha invita to Masci «a un confronto sui temi». «Sarà il suo parametro di valutazione della politica», ha concluso Ranieri, «quello di pesare le azioni solo in base agli incarichi e ai vantaggi e, quindi, è per questo che pensa che gli altri facciano lo stesso, ma sbaglia».

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