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Pescara, 18/12/2025
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Data: 19/03/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Masci si candida a sindaco ma si cerca l’intesa su Testa

In piena notte ha anticipato sulla sua bacheca di facebook l’intenzione di dimettersi «nei prossimi giorni» da consigliere comunale. Nella tarda mattinata di ieri è stata la sua Pescara futura a ufficializzare una decisione presa la sera prima in assemblea: «Carlo Masci sarà candidato sindaco al Comune di Pescara». Una scelta scaturita in maniera naturale, recita la nota della lista civica, «trattandosi del leader che da quasi vent’anni scende in campo a difesa del territorio e contro ogni tipo di prevaricazioni».
Masci ha riservato stoccate dure ai suoi ex compagni di viaggio di Udc e Fli: «Mi dimetterò - ha spiegato - perché non voglio rimanere un minuto di più insieme ai transfughi, ai voltagabbana, agli approfittatori dell’ultima ora, che, dopo aver avuto vantaggi ed incarichi professionali di ogni tipo da una parte politica, si trasferiscono nell’altro schieramento per gli stessi identici obiettivi... Ho la certezza che non li vedremo più a discutere di filosofia politica nele istituzioni» ha aggiunto.
Ma è nel passaggio successivo che Masci spiega a fondo le motivazioni delle sue prossime dimissioni, «ovviamente non certamente perché sono in contrasto con questa amministrazione» ha premesso. Nella sostanza Pescara Futura ripropone alle forze di centrodestra le condizioni dell’alleanza «a partire dall’unità della coalizione che è un valore assoluto. Unità da mantenere attraverso la conferma del sindaco uscente o in alternativa il ricorso a ogni tentativo per individuare il miglior candidato attraverso elementi oggettivi, primarie o sondaggi». Insomma, la candidatura a sindaco è per Masci un modo per invitare la coalizione a stringere i tempi e a convergere su un nome, che può essere il suo ovvero quello di Mascia o di Testa.
Prima d’ogni altra considerazione, Masci e Pescara futura introducono un concetto vincolante: «La scelta del candidato sindaco non può essere rimessa a decisioni che scavalcano totalmente la volontà del territorio». Tradotto, il tavolo romano può dire ciò che vuole, ma la scelta del candidato sindaco va definita a Pescara con i pescaresi. E questo riporta senza indugi il confronto al tavolo pescarese, dove c’è sempre un Guerino Testa a proporsi per cercare di mettere tutti d’accordo. Al di là della difesa di posizioni e dei litigi di facciata, proprio la consapevolezza che uniti si vince starebbe favorendo in queste ore l’intesa per una convergenza di Forza Italia sul nome di Guerino Testa. Così sarà se Luigi Mascia accetterà, come sembra stia per fare, di compiere un passo indietro prendendo atto delle divisioni sul suo nome. L’azione diplomatica per approdare a tale risultato sarebbe a detta di molti in fase avanzata, ma gli attori dello stesso tavolo dovranno poi rinegoziare tutto con Masci il quale, da parte sua, ha proposto di ricorrere a un sondaggio. I partiti sono decisi ad annunciare il candidato sindaco prima di domenica, dunque non resta che attendere. In questo scenario appare certo che Mascia sarà ripagato del suo lavoro in questi cinque anni con una collocazione alternativa (si parla di Agcom, per affrontare il acso antenne di San Silvestro). In caso di successo del centrodestra il sindaco uscente potrebbe assumere un ruolo nel governo cittadino perché è considerato una risorsa per il centrodestra.

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