ROMA Ai sindacati non piace: «È il ritorno alla logica recessiva». L’opposizione lo boccia, e dentro il Pd montano i malumori. Il piano di tagli dell’ex dirigente del Fondo monetario internazionale Carlo Cottarelli, regista dell’operazione spending review, fa esplodere le polemiche dopo gli entusiasmi per la riduzione dell’Irpef in busta paga. Vengono rispedite al mittente le ipotesi di 85mila esuberi tra i dipendenti statali, l’eventualità di un contributo una tantum sulle pensioni tra i 2mila e i 3mila euro e di una stretta agli assegni di invalidità e di accompagnamento, mentre al centro di critiche finisce anche la scelta di abolire enti come Enit (turismo) e Ice (commercio estero), strumenti di promozione del Paese in campo internazionale. E al pettine arrivano i primi nodi. A partire dalla scoperta che i risparmi raggiungibili al 2016 potrebbero «non essere tutti disponibili per il taglio delle tasse»: molte risorse sono già impegnate e una serie di spese – in particolare quelle indifferibili, come le missioni all’estero – sono state sottostimate per 6 miliardi nel 2015 e nel 2016. Sono dunque già “ipotecati” 10,4 dei 18,1 miliardi indicati per il 2015, e 14,8 dei 34 miliardi del 2016, anche se il premier ribadisce che la riduzione della pressione fiscale, 10 miliardi, ha «un margine ampio di copertura». E Cottarelli conferma una drastica dieta per la politica: con una sforbiciata di 900 milioni in tre anni (2014-2016) su Comuni, Regioni e finanziamento ai partiti, e una riduzione di spese di 1,1 miliardo di euro per gli organi a rilevanza costituzionale (trasformazione del Senato inclusa). «Siamo nella vecchia logica dei tagli lineari e della compressione dell’occupazione – commenta il segretario della Cgil Susanna Camusso – Si rischia di produrre grande preoccupazione tra i lavoratori e un nuovo blocco nell’economia». Il segretario della Cisl Raffaele Bonanni è «sconcertato»: «Abbiamo già perso 350mila dipendenti pubblici, il governo si sieda a parlare con noi: basta con questo gioco al massacro. Se Renzi ha davvero coraggio metta mano a sanità e spese di Regioni e Comuni». Dal governo replicano il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti: «Esuberi? Le bozze sono bozze» commenta Delrio. «Renzi ha detto che le pensioni non si toccano, e mantiene ciò che dice» afferma Poletti. Ma la protesta monta. Fish e Fand, che rappresentano il mondo della disabilità, ricordando come «le indennità di accompagnamento siano l’unico sostegno certo alle persone con gravi disabilità» in una fase di tagli drammatici alla spesa sociale e accusano Cottarelli di non avere letto correttamente i dati, mentre il Codancos punta il dito sulle “dimenticanze” del commissario: «Si è fatto troppo poco sui costi della politica e sugli enti inutili, inaccettabile immaginare un taglio alle pensioni». Trema anche il comparto sicurezza, sotto la minaccia della scure. Per il vice ministro all’Interno Filippo Bubbico è «ipotizzabile» un accorpamento delle forze dell’ordine, «anche se la priorità mi sembra ottimizzare la presenza di carabinieri e polizia sul territorio». Ma se il Silp Cgil plaude alla possibile «eliminazione di doppioni che indeboliscono l’azione» sul territorio e il Sap chiede «la riduzione dei corpi di polizia, che sono ben sette», il Siulp si schiera contro «sforbiciatori improvvisati» e denuncia rischi per la sicurezza. In allarme «per l’incolumità dei cittadini» anche la Confsal Vigili del fuoco, corpo in cronica carenza di organici. Ma anche tra i partiti il programma non raccoglie consensi. Dal Pd il presidente della commissione Lavoro, Cesare Damiano, ricorda gli interventi pesanti, «al limite della sopportabilità sociale», su lavoratori vicini alla pensione e sui pensionati: «Cosa si pretende ancora da loro?» chiede. Contro i tagli alle risorse per la sicureza si schiera Rosy Bindi, presidente dell’Antimafia, mentre il presidente di Sel Nichi Vendola definisce il programma di Cottarelli «un “piano Grecia”». Renato Brunetta definisce l’ipotesi di taglio alle pensioni «un metodo ignobile»: «Non si toccano, niente tagli lineari. Ma al momento Cottarelli non ha prodotto nulla, solo slide» afferma, mentre Renata Polverini parla di «terrorismo sociale».