PESCARA Confindustria Abruzzo si appresta a rinnovare la presidenza regionale. Le relative procedure sono in corso e si dovrebbe votare tra maggio e giugno. In base alla regola non scritta della rotazione territoriale, stavolta la presidenza tocca a Teramo. Ufficialmente è presto per parlare di nomi, ma secondo le prime informazioni i candidati “papabili” sono l'attuale vicepresidente e leader degli industriali chietini, Paolo Primavera, e Agostino Ballone per l'area teramana, che andrebbe a sostituire Salvatore Di Paolo, il quale ha deciso di rinunciare per motivi personali. Circolava anche il nome del leader aquilano degli industriali, Fabio Spinosa Pingue, che, però, ha smentito. «Non chiedetemi conferme», mette le mani avanti l'attuale presidente di Confindustria, Mauro Angelucci, «perché è presto. Il 31 marzo è prevista una riunione di giunta in cui verranno nominati dei saggi che avranno 60 giorni di tempo per fare delle consultazioni ed esprimere i candidati. La votazione, riservata ai membri della giunta, ci sarà tra maggio e giugno». In un secondo momento si voterà anche per il rinnovo delle cariche delle Confindustrie territoriali: sicuramente l'associazione di Pescara-Chieti, più avanti nel processo di fusione, avrà un unico presidente, mentre quelle di Teramo e L'Aquila dovrebbero eleggere nuovamente due leader. «La Confindustria che mi appresto a lasciare», dice Angelucci, «è quella in cui abbiamo lanciato il progetto di unificazione, perchè noi imprenditori dobbiamo dare l'esempio in termini di snellimento e semplificazione. L'auspicio è che Confindustria nei prossimi quattro anni mantenga la sua leadership sul territorio nel fare proposte innovative e che si arrivi ad un'associazione unica regionale». Punta proprio su questo uno dei possibili candidati, Paolo Primavera, che ambisce alla carica di presidente con l'idea di «traghettare Confindustria verso una unica realtà regionale in tempi rapidi e non oltre il 2015». «In questo modo», aggiunge, «creeremmo una lobby più forte e non disperderemmo la capacità di far sentire la nostra voce. Quando spariranno le Province, tra l'altro, i nostri interlocutori saranno tutti regionali. La realtà regionale, inoltre, dovrà promuovere servizi di eccellenza in materia di fondi europei». A conferma delle proprie tesi, Primavera ricorda i risultati del sondaggio in cui la stragrande maggioranza degli imprenditori intervistati ha espresso la volontà circa una Confindustria unica. Tra Primavera e le sue aspirazioni di presidente si colloca in modo deciso Confindustria Teramo che con Agostino Ballone (vicepresidente dell’associazione e presidente del gruppo Baltour) punta ad occupare quella poltrona che gli spetta per turno. «La presidenza di Confindustria Abruzzo tocca a Teramo e non intendiamo rinunciarci», esordisce il direttore dell’associazione teramana, Nicola Di Giovannantonio, «in ogni caso, il prossimo passo spetta alla commissione di designazione che sarà nominata il 31 marzo dalla giunta di Confindustria Abruzzo: sentirà i rappresentanti delle associazioni per poi convergere su un nominativo. Ci aspettiamo che anche le altre associazioni rispettino una tradizione consolidata, quella della turnazione, che non è stata mai messa in discussione. Anche perché Teramo non ha mai frapposto ostacoli in passato quando la presidenza toccava alle altre territoriali». Rispetto delle regole sul quale è concorde Fabio Spinosa Pingue. Il presidente provinciale di Confindustria L’Aquila, si tira fuori dalla corsa alla presidenza smentendo le voci che lo volevano fra i candidati. Le regole impongono la rotazione ogni quattro anni del leader dell’associazione a livello regionale. L’ultima turnazione è spettata a Pescara, la penultima a Chieti, quella ancora precedente all’Aquila: «Ora spetta a Teramo, senza se e senza ma». Il programma della nuova giunta secondo Pingue «si baserà su linee condivise il più possibile». E prendendo spunto dal processo di razionalizzazione che porterà alla costituzione di un’unica Confindustria regionale, anche Pingue si augura che la Regione porti a termine «un processo di eliminazione dei doppioni».(hanno collaborato Lorenzo Dolce e Marianno Gianforte)