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Data: 20/03/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Cassazione, verdetto per D’Alfonso

PESCARA Si pronuncerà domani la Corte di Cassazione sul ricorso presentato dal pm Gennaro Varone contro il proscioglimento dell'ex sindaco di Pescara Luciano D'Alfonso nell'ambito dell'inchiesta sull'urbanistica, per la quale sono finiti a giudizio solo due dei 19 indagati: il costruttore Aldo Primavera e il geometra del Comune Paolo Marotta. Era il 4 aprile 2013 quando il gup del Tribunale Gianluca Sarandrea assolse l'ex sindaco e gli altri esponenti politici e costruttori coinvolti nell'inchiesta, «perché il fatto non sussiste». L'indagine, avviata dal pm Aldo Aceto ed ereditata prima da Giuseppe Bellelli, poi da Giampiero Di Florio e infine da Varone, ruotava attorno a 22 accordi di programma stipulati tra il 2006 e il 2008 tra il Comune e diversi imprenditori che, secondo la Procura, sarebbero stati avvantaggiati in cambio di tangenti. L'inchiesta era antecendente al maxi processo «Housework» da cui D'Alfonso e gli altri imputati sono usciti con un'assoluzione piena. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti e rispedita al mittente dal gup, gli imprenditori Dino e Giovanni Di Vincenzo avrebbero corrisposto a D'Alfonso 15 mila euro per ottenere vantaggi nell'ambito dell'accordo di programma per il parco Florida, sul quale l'ex sindaco avrebbe, tra l'altro, evitato «di imporre il vincolo espropriativo della variante al Prg» pur trattandosi di un'area destinata a verde. Inizialmente nell'inchiesta rimase coninvolto anche l'ex arcivescovo di Pescara Francesco Cuccarese. Per lui si aprì però un fascicolo parallelo con il reato finito presto in prescrizione.

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