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Data: 21/03/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Ortona, il porto supera l’esame Grimaldi. La nave lunga duecento metri e larga venticinque attracca e carica i 400 furgoni Fiat Ducato. L’operazione riesce

ORTONA Il porto di Ortona supera l'esame Grimaldi. L'enorme Eurocargo Istanbul della prestigiosa compagnia partenopea ha effettuato ieri mattina senza problemi il carico di 400 furgoni Ducato Fiat sulla banchina Riva nord nuova. La nave bianca e blu, simile a una Panamax per le imponenti dimensioni (195 metri di lunghezza e 25 di larghezza) ha attirato l'attenzione di tutta la costa. Lo sbarco è stato definito "storico" dal sindaco di Ortona, Vincenzo D'Ottavio. Non capita infatti a caso che una compagnia come la Grimaldi venga a caricare in un porto qualsiasi. L'obiettivo era manifesto: testare il grado di ricettività del porto, le sue caratteristiche tecniche, gli spazi di manovra, il fondale, il bacino acqueo interno e la capienza delle banchine. I 400 furgoni Ducato hanno infatti occupato circa 7mila metri quadri di spazio che il porto di Ortona ha retto benissimo essendo dotato di banchine molto ampie. L'operazione è riuscita alla perfezione. Tanto che da indiscrezioni sembra che già la prossima settimana siano attesi ad Ortona gli stati generali della Grimaldi per cementare il rapporto avviato ed eventualmente programmare altri sbarchi. E' un periodo di grande fermento per il porto di Ortona, già porto nazionale dal '95 per effetto di un decreto del Presidente del consiglio dei ministri e tra i più importanti porti d'Italia. In ballo c'è l'adozione del piano regolatore portuale, fermo dal '69, il dragaggio e la realizzazione di un collegamento veloce con l'autostrada. Tutti elementi che rendono lo scalo ortonese un'ottima destinazione per le grandi compagnie navali che non cercano accordi a caso, ma valutano attentamente le caratteristiche migliori per trasportare le merci dei vari clienti nel minor tempo possibile e alle migliori condizioni tecniche. Altra carta da giocare è anche la presenza dei binari della ferrovia, una caratteristica che nell'ottica delle normative europee, può essere la chiave di volta di un intero territorio. L'Europa ha infatti previsto che nel 2030 il 30% del trasporto delle merci che debbano fare un viaggio superiore ai 300 chilometri dovrà essere trasportato su rotaia o via mare. La percentuale diventa del 50% nel 2050. Di qui la prospettiva di una crescita esponenziale per gli affari e gli sbarchi ad Ortona. Ma si guarda anche all'immediato futuro: «I migliori obiettivi - interviene il presidente del consiglio comunale Ilario Cocciola, che è anche un esperto avvocato marittimista - arrivano quando ci si fissa una scadenza. Per noi questa scadenza dev'essere l'Expo di Milano del 2015, ma bisogna lavorare fin da ora per arrivare con il piano regolatore portuale approvato e un progetto infrastrutturale che, se non è completato al 100%, almeno dimostri di aver archiviato tutta la parte burocratica e posto le basi per una visione d'insieme regionale. In questo la Regione Abruzzo deve cominciare fin da ora a concepire una rete fatta di collegamenti veloci, strade, ferrovie e scali efficienti. E si deve cominciare a coinvolgere da subito i privati».

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