PESCARA È l’ora dei numeri in libertà. Dopo i sondaggi non ufficiali che hanno scatenato l’ira del coordinatore regionale di Forza Italia Nazario Pagano e il sondaggio telefonico realizzato nei 38 comuni del distretto sanitario aquilano, spunta un terzo studio realizzato anche questo dalla società «Tecnè».
Centrodestra e centrosinistra in equilibrio nel sondaggio «Tecné» per le elezioni regionali del 25 maggio commissionato dal Comitato per la rinascita dell’Abruzzo. Il sondaggio, condotto su una base di mille persone attraverso interviste telefoniche, è stato pubblicato, con tanto di tabelle, dall’assessore Mauro Febbo sul suo profilo Facebook. Non ci sono indicazioni di voto, nè tantomeno percentuali di consensi, sui candidati presidenti. Ma tant’è. Rispetto alle intenzioni di voto il campione si è diviso così: 26 per cento al centrosinistra, 26 al centrodestra, 20 al Movimento 5 Stelle, 4 ad altri partiti mentre gli indecisi risultato il terzo partito della regione con il 24 per cento. Se si sondano solo le intenzioni di voto di chi sicuramente voterà un partito i valori cambiano ma restano in equilibrio: 34% al centrodestra, 34% al centrosinistra, 26% al Movimento 5 Stelle, 6% ad altri partiti. Molto interessante il dato sulla «fedeltà» al voto. Dichiara infatti che andrà sicuramente a votare il 53% degli intervistati. Il 19 per cento non sa e il 14 sicuramente non andrà a votare. Tra coloro che andranno a votare è più alta la propensione al voto di chi sceglierà il M5S (71%), seguono gli elettori del centrosinistra (62%) e quelli del centrodestra (51%). Il sondaggio prevede un margine di errore del 3,1%.
I giochi sono dunque aperti, considerando anche il fatto che la campagna elettorale deve ancora avere inizio. Va anche sottolineato che al momento delle interviste si conoscevano soltanto i nomi dei due candidati di centrodestra e centrosinistra, Gianni Chiodi e Luciano D’Alfonso, e non la candidata grillina Sara Marcozzi, individuata solo lunedì scorso. Giusto ricordare ancora una volta che allo stato attuale, con Pio Rapagnà, i candidati governatore sono quattro. C’è da giurarci che, almeno fino a quando possibile, altri sondaggi, più o meno attendibili, verranno fuori di volta. Resi pubblici, da una parte e dall’altra, a seconda del responso. Certo è che la prova della verità sarà soltanto quelle delle urne. Il voto previsto per il prossimo 25 maggio.