ROMA Nel decreto sul rilancio dell’occupazione entra anche la decontribuzione dei contratti di solidarietà. La novità è inserita nell’ultimo articolo (il numero 5) del provvedimento pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale e da oggi in vigore, in attesa della conversione in legge da parte del Parlamento. La misura è stata aggiunta per trovare una soluzione ai numerosi casi di crisi aziendale, a cominciare dalla vertenza Electrolux. Per il resto sono confermate tutte le norme annunciate, dalla semplificazione dei contratti a termine all’apprendistato fino al Durc on line. «Stiamo avviando un processo di stabilizzazione, non di destabilizzazione» ha ribadito il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, con riferimento alla forte contrarietà espressa soprattutto dalla Cgil che teme un aumento del precariato. In Italia - ha continuato il ministro - «i precari veri sono le partite Iva fasulle che non hanno alcuna tutela, i co.co.co che spesso vengono tirati oltre il legittimo. Io preferisco avere mille partite Iva storte in meno, e mille contratti a termine in più». Poletti è ritornato anche sull’ipotesi del divieto di cumulo tra pensione e reddito da lavoro lanciata dal ministro della Pa, Marianna Madia: «Non è una discussione aperta nel governo e non commento le posizioni di un altro ministro» ha tagliato corto. Già l’altro giorno aveva detto di essere contrario.
Nel decreto c’è anche una precisazione sui requisiti per il programma Garanzia giovani: per la partecipazione ai bandi (di qualunque Regione) sarà ininfluente il luogo, all’interno del territorio italiano, dove si ha il domicilio.
IL TAGLIO DEI CONTRIBUTI
Era uno dei punti caldi al tavolo con Electrolux. Lo chiedeva l’azienda e lo chiedevano i sindacati. Ora il governo ha rotto gli indugi: arrivano 15 milioni di euro, «a decorrere dal 2014» per rifinanziare il fondo - che riguarda non solo l’Electrolux - per la decontribuzione dei contratti di solidarietà. Un fondo inattivo dal 2005 proprio per mancanza di risorse. 15 milioni non sono certamente una cifra altissima, per cui il ministero del Lavoro, di concerto con quell’Economia, dovrà emanare un decreto attuativo per stabilire «i criteri per l’individuazione dei datori di lavoro beneficiari della riduzione contributiva». Secondo una stima del febbraio scorso dell’ex ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, solo per l’Electrolux serve 1 milione di euro. Ma le vertenze per crisi aziendale all’attenzione del governo sono oltre 150. Di qui la necessità di trovare requisiti che restringono la platea rispetto all’attuale norma, che dispone una decontribuzione al 25-35% per tutte le aziende che hanno contratti di solidarietà con riduzioni delle ore lavorate superiori al 20-30%.
ASSUNZIONI A TERMINE PIÙ FACILI
Via la causale e possibilità di prorogare il contratto otto volte nell’arco di tre anni. Il decreto conferma le novità già annunciate dal governo. Viene introdotto il limite del 20% dell’organico complessivo, fatte salve le esigenze connesse alla stagionalità e alle sostituzioni. Il limite può essere modificato in seguito ad accordi tra azienda e sindacati. Le nuove norme si applicano anche ai contratti di somministrazione a termine. Nel caso di proroghe in costanza di rapporto, scompare l’intervallo, ovvero quella pausa obbligatoria (10/20 giorni) prevista dalla legge Fornero (e già ridimensionata con l’ultima legge di stabilità). L’intervallo invece resta in caso di rinnovi successivi alla scadenza del contratto. Nel decreto anche le norme che semplificano il ricorso all’apprendistato.