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Pescara, 15/05/2025
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Data: 02/04/2014
Testata giornalistica: Rassegna.it
Speciale 10' Congresso Filt Cgil - Trasporti, una grande questione nazionale. Intervista al segretario generale della Filt Cgil, Franco Nasso: "Siamo nel solco delle politiche del passato. Il settore è già in sofferenza e con queste premesse non possiamo sperare di cambiare le cose"

"Siamo nel solco delle politiche del passato. Il settore è già in sofferenza e con queste premesse non possiamo sperare di cambiare le cose". Così Franco Nasso, segretario generale della Filt Cgil, commenta le misure annunciate dal governo in materia di trasporti, che lasciano intravedere ancora una volta una prospettiva di tagli indiscriminati e di aumento delle tariffe.

Rassegna Il congresso della Filt intende proporre misure alternative?

Nasso Le misure che proponiamo vanno nella direzione esattamente opposta, quella degli investimenti e del riordino del settore in funzione anticiclica, considerando anche il fatto che la crisi non è superata. Vogliamo rilanciare i trasporti, e in particolare la logistica, come grande questione nazionale irrisolta. Poi entreremo nel dettaglio, per affrontare temi come l’intermodalità, l’interconnessione, l’integrazione e la creazione di un sistema industriale dei trasporti, che in Italia manca del tutto. Naturalmente affronteremo anche le questioni legate al lavoro e alla contrattazione, come avviene in tutti i congressi di categoria.

Rassegna Cosa intendi per grande questione nazionale irrisolta?

Nasso I trasporti, e in particolare il trasporto collettivo delle persone e i servizi cosiddetti di continuità, in altre parole tutto ciò che non ha caratteristiche commerciali ed è finanziabile dalla spesa pubblica, vanno considerati come un servizio universale. Su questo terreno siamo di fronte a una domanda che cresce e a un’offerta che si contrae sempre più, perché i servizi non si sostengono col mercato. Noi siamo dalla parte di chi richiede il servizio. Poniamo l’accento sulla logistica perché è qui che abbiamo più lavoro – basti pensare agli appalti, ai subappalti e al lavoro degli immigrati –, è qui che abbiamo le condizioni di lavoro peggiori, ed è sempre qui che raccogliamo le maggiori adesioni. Dunque, vogliamo aprire un confronto pubblico sull’insieme dei problemi con cui abbiamo a che fare ogni giorno.

Rassegna Il dibattito sull’Alta Velocità sembra arrivato a un punto morto. Qual è la vostra posizione al riguardo?

Nasso La questione oggi non è più affrontata nel merito, mentre occorrerebbe fare un ragionamento complessivo sulle strategie, gli investimenti, le modalità e le tecnologie, tenuto conto del fatto che senza collegamenti con l’Europa l’intero sistema italiano è destinato ad arretrare. Delle grandi opere non c’è più traccia, a parte il terzo valico e qualche altro lavoro già avviato. Mentre in Svizzera stanno realizzando grandi opere con una gestione equilibrata e compatibile, in chiave soprattutto di ammodernamento, qui facciamo fatica a riportare la discussione sul merito, con un sistema disastrato e da riequilibrare, ancora legato a modalità inquinanti, costose e poco sicure. Così, ad esempio, la linea che dovrebbe essere sostituita con l’Alta Velocità impiega ancora un’infinità di tempo per arrivare dall’altra parte della montagna.

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