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Data: 10/04/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso le regionali in Abruzzo - Chiodi apre il sito senza Fi ma Ncd torna al suo fianco Abruzzo Civico ha scelto «Stiamo con D’Alfonso». Borrelli: «Ritireremo l’appoggio se sarà condannato in appello»

PESCARA Una pagina ufficiale aperta su facebook e l'inaugurazione della sede del comitato elettorale fissata per domenica 13 aprile (ore 12) a Teramo, in via Cesare Battisti. Gianni Chiodi si appresta a lanciare la sua campagna elettorale così, senza tanti clamori e con una curiosità da rilevare: il simbolo di Forza Italia, il partito del governatore, al momento non c'è. Almeno nella pagina ufficiale di presentazione dove appare uno slogan: Oggi c'è una Regione migliore, e sotto la scritta: Chiodi Presidente. A lato un altro cartello: Direzione Futuro, tutto su sfondo azzurro ma senza simboli di partiti. E' come se il governatore uscente abbia intenzione di riproporsi agli elettori partendo dalla lista del presidente, di cui si è sempre parlato. Il resto della coalizione verrà da sé, anche in attesa di ricomporre un quadro delle alleanze che appare ancora segnato dall'incertezza.
Ma da ieri sera Chiodi ha un sostegno importante in più, quello del Ncd che sembrava perduto. Dice infatti Federica Chiavaroli, senatrice e coordinatrice regionale del partito: «Il Ncd appoggerà il presidente Gianni Chiodi alle elezioni regionali in Abruzzo. Nell'incontro che ho avuto con Chiodi gli ho ribadito la nostra stima e l'apprezzamento per il lavoro svolto nei cinque anni in cui ha guidato la Regione, ma ho nuovamente stigmatizzato il comportamento irresponsabile di Forza Italia. Per senso di responsabilità, nella consapevolezza che l'unità della coalizione sia fondamentale per vincere e che Chiodi meriti, dopo aver ben governato e risanato la nostra Regione, di continuare a guidarla nella fase della ripartenza e della ripresa, il Ncd lo appoggerà con convinzione. Uniti si vince». Dunque un sospiro di sollievo per Chiodi, anche se la ferita di Pescara resta aperta e mina i rapporti tra Ncd e Forza Italia.

Abruzzo Civico ha scelto «Stiamo con D’Alfonso». Borrelli: «Ritireremo l’appoggio se sarà condannato in appello»

PESCARA «La scelta è fatta», spiega Giulio Borrelli. Abruzzo Civico, lista di ispirazione liberale dove è possibile incrociare un po' di tutto, dal mondo delle professioni a quello delle imprese, sarà al fianco di Luciano D'Alfonso alle regionali. Tra i candidati figurano Gabriele Marchese, Carmine Paolini e altri nomi della politica e della società che si affiancano a quelli delle altre liste a sostegno del candidato presidente: da Gaetano Bonetta a Mimmo Locasciulli, Pino Bongarzoni, Roberta Pellegrino.
«D'Alfonso -dice l'ex direttore del Tg1, oggi coordinatore e portavoce del movimento- è un politico che ha una visione dell'Abruzzo, una visione alta». Al primo assist ne seguono altri: «Abbiamo cercato anche Gianni Chiodi e Sara Marcozzi del M5S, ma hanno detto no al confronto». D'Alfonso invece non si è sottratto e ha trovato molti punti di convergenza con il programma di Abruzzo Civico. Lo spiega ancora Borrelli: «La Regione Abruzzo può essere la prima ad eliminare i rimborsi dei gruppi, gli sprechi delle aziende partecipate. Può recuperare la medicina del territorio, ridurre le tasse». Ma anche a D'Alfonso è stato chiesto di partecipare prima, e non dopo la chiusura delle urne, a un’operazione di verità e trasparenza. «Le cose che si dicono in pubblico hanno un valore», avverte Borrelli, che da ex corrispondente Rai negli Stati Uniti si affida a un ricordo lontano, quel George Bush senior che si presentò agli americani promettendo di abbassare le tasse: «Andò male, e fu costretto a dimettersi».
LE CERTEZZE DI LUCIANO
Nel dialogo vis-à-vis con D'Alfonso c'era una questione da chiarire subito: «Durante la nostra diretta streaming abbiamo chiesto cosa farà se dovesse subire una condanna nel processo di secondo grado. Lui ha risposto che in quel caso non si dimetterà in attesa del pronunciamento della Cassazione. Noi invece siamo garantisti ma anche rispettosi delle sentenze. La magistratura ha già emesso un verdetto di assoluzione piena che è per noi un punto di arrivo. Per la stessa ragione saremmo tuttavia costretti a ritirare il nostro appoggio a D'Alfonso nel caso in cui dovesse subire una condanna in appello». L'unico elemento di distanza resta questo. Evenienza ritenuta però remota dallo stesso Luciano: «Ho la convinzione che sarò assolto anche in secondo grado e invito tutti a riflettere sulla profonda differenza che c'è tra un rinvio a giudizio, controfirmato da un altro giudice, e l'appello di parte proposto dal pm». Dal terreno giudiziario Borreli si sposta poi su altre questioni: «Questa è ormai diventata la Regione degli scandali e del malgoverno».
SOTTANELLI
Il deputato di Scelta civica Giulio Sottanelli, della lista Monti che ha aderito al progetto: «D'Alfonso ha visione e capacità di decidere. Pensiamo a cosa è stata L'Aquila, ancora tra le macerie, in questi cinque anni».
LA PROTESTA DI SEL E IDV
Sel e Idv, con Franco Caramanico e Lucrezio Paolini, ieri all’Aquila hanno detto no a candidature nel centrosinistra di transfughi del centrodestra e chiedono al candidato presidente Luciano D'Alfonso di rinunciare a quella dell'ex assessore Angelo Di Paolo. I due partiti chiedono il rispetto di «codici etici e carte d'intenti» e la convocazione urgente del tavolo del centrosinistra: non parlano di uscita dalla coalizione, ma non escludono azioni clamorose. E Alfonso Mascitelli, leader Idv:

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