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Data: 16/04/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Alitalia, slitta ancora il consiglio. Si vuol prendere tempo sull’offerta di Etihad che arriverà entro domani

ROMA Si allungano ancora i tempi per definire l’accordo tra Alitalia e Etihad. Roberto Colaninno, difficilmente riunirà il cda di Cai prima di Pasqua, quasi certamente la riunione dovrebbe tenersi martedì 22 o, al massimo, il giorno dopo. I vertici della compagnia italiana intendono prendersi qualche giorno in più di riflessione sull’offerta in arrivo da Abu Dhabi con sottoscrizione di una lettera di intenti. Il cda di Etihad, infatti, si è tenuto ieri e, tra l’altro ha anche approvato i risultati del primo trimestre in netta crescita: ricavi + 27%. Al board presieduto dallo sceicco Hamed bin Zayed Al Nahyan, l’ad James Hogan che fa parte, invece, del comitato esecutivo avrebbe prospettato l’ultima versione della proposta concordata a Roma con gli advisor JpMorgan (per gli arabi) e Citi per il vettore italiano, oltre che con Gabriele Del Torchio. Le carte dovrebbero arrivare a Colaninno e Del Torchio oggi o domani: comunque il presidente e il timoniere vogliono esaminarle con attenzione, anche rispetto alle richieste che verranno fatte ad altri soggetti, a cominciare dalle banche. E non essendoci un’impellente necessità di convocare il cda il giorno di venerdì santo (molti consiglieri sarebbero indisponibili) il presidente, parlando ieri con qualche banchiere, avrebbe fatto riferimento a un board da tenersi subito dopo Pasquetta.
La proposta decisa ad Abu Dhabi dovrebbe essere la base per finalizzare poi l’accordo definitivo che dovrebbe essere chiuso entro metà maggio, in modo da aprire le porte al partner prima dell’estate. L’offerta dovrebbe prevedere un investimento di 500 milioni, di cui 400 in aumento di capitale e 100 di finanziamento soci. L’aumento sarebbe anche con diritto di opzione, quindi riservato ad alcuni soci, come Atlantia cui potrebbero essere riservate categorie speciali di azioni con particolari diritti, come anche a Poste. Quanto a Intesa Sanpaolo (20,59%) e Unicredit (12,99%) oltre che soci anche anche creditori. Etihad chiederebbe una ristrutturazione di 400 milioni su 549 di debiti e la disponibilità a sostenere il piano di investimenti.
RICAVI DI ABU DHABI + 27%
Non è un mistero che Etihad punti a una drastica riduzione di costi mediante l’uscita di 3 mila dipendenti, la chiusura delle rotte in perdite, un’integrazione fra Linate - destinata a incrementare le rotte europee - e l’Alta velocità e Ntv. Oltre al rafforzamento delle rotte intercontinentali da Malpensa e Fiumicino.
Tornando ai conti di Etihad, ha chiuso il primo trimestre 2014 con un aumento dei ricavi a 1,4 miliardi di dollari, grazie a un incremento del traffico passeggeri e cargo. Nessun riferimento ad eventuali profitti registrati a marzo. Il numero di passeggeri è aumentato del 14% raggiungendo 3,2 milioni contro 2,8 milioni del primo trimestre 2013, mentre il volume delle merci è aumentato del 26% a 127.821 tonnellate.

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