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Data: 26/06/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Aeroporto, il giallo dei fusti con il logo della radioattività

I Fiat Ducato di colore bianco con l’inconfondibile disegno di pericolo di sostanze radioattive sono arrivati da Roma. Le testimonianze choc di alcuni autisti che senza mezzi termini hanno raccontato di dolori allo stomaco, alla gola e la presenza sulle mani di strane escoriazioni, al termine del trasporto e dello scarico dei bidoni con sostanze provenienti dagli ospedali. Per lo più, a quanto pare, sostanze radioattive utilizzate nel campo della diagnostica. Il pm Fabio Picuti ha tutto documentato. Ci sono anche fotografie aeree che attesterebbero scavi anomali in prossimità della pista che nulla avrebbero avuto a che fare – sostiene l’accusa – con lavori attinenti alla gestione del piccolo scalo aeroportuale della città. Lavori che, stando a fonti che gli inquirenti definiscono confidenziali, ma anche a immagini e fotografie, sarebbero avvenuti nel cuore della notte. È questo il contesto nel quale è maturato il blitz dell’altro giorno all’aeroporto che ha portato all’avviso di garanzia per tre rappresentanti della Xpress, la società che gestisce lo scalo: Giuseppe Musarella, Ignazio Chiaramonte e Luigi Iacobelli. Secondo quanto recita l’avviso di garanzia, smaltivano «illecitamente rifiuti speciali, pericolosi e radioattivi, tramite l’interramento degli stessi».
Le indagini sono state avviate due anni fa circa e hanno avuto un’accelerazione l’altro ieri con l’ispezione da parte degli agenti della Squadra mobile della Questura, insieme agli agenti del Nipaf (Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale dell’Aquila) e ai vigili del fuoco, i soli ad avere in Abruzzo un carro con speciali apparecchiature Nbcr (ovvero per la rilevazione di sostanze nucleari, chimiche, batteriologiche e radiologiche). Gli investigatori hanno trovato una decina di fusti con il logo che contraddistingue i materiali radioattivi, vuoti e perfettamente tenuti, accatastati e in ogni caso non interrati. Indagini sono state effettuate anche sul terreno con apparecchiature molto sofisticate date in prestito dall’Ingv ai forestali che hanno provveduto ad effettuare una serie di campionamenti che ora sono al vaglio dei laboratori specializzati. C’è da dire che la società ha tutti i requisiti di legge per effettuare il lavoro di trasporto dei rifiuti ospedalieri.
LE REAZIONI
«Non possono trovare quello che non c’è» ha commentato Musarella, amministratore delegato della Xpress. «Le ricerche a tappeto - ha detto - hanno avuto esito negativo. Non vi è stato alcun sequestro dell’area, per cui potranno essere svolte normalmente le attività». «Sono grattacapi - spiega Musarella - Mi sembra davvero che questo aeroporto sia stato colpito da una maledizione». Nessuna intenzione di gettare la spugna da parte di Xpress che come società si occupa anche di trasporto di materiale radioattivo, ma non di smaltimento. «Abbiamo un contratto da rispettare - spiega - Certo è che se alla città non importa nulla dello scalo e neanche alle istituzioni, faremo lo stretto necessario».

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