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Pescara, 14/05/2025
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Data: 07/08/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Sul corso senza automobili la parola passa ora ai cittadini Referendum sull’isola pedonale. Ma la scelta finale spetta alla Giunta

PESCARA Poche idee e pure confuse su corso Vittorio Emanuele. Il sopralluogo di ieri mattina della commissione Grandi infrastrutture non è servito a nulla, se non a mischiare ulteriormente le carte, tant'è che alla fine il presidente Francesco Pagnanelli ha lanciato l'idea del referendum. «A differenza del centrodestra che ha calato dall'alto il progetto senza ascoltare la città - ha detto - noi vogliamo dare la parola ai pescaresi per un referendum consultivo». Ottimo come metodo democratico, inutile ai fini pratici perché dovrà essere comunque la Giunta a prendersi la responsabilità politica di riaprire o no corso Vittorio Emanuele. E in proposito all'interno del centrosinistra si scontrano diverse anime fra chi è d'accordo col centrodestra nel proseguire i lavori sino al termine (incrocio con via Venezia) riaprendo a mezzi pubblici e auto dei residenti e chi invece vuole prendere tempo e aspettare pilatescamente che si pronunci il «popolo». Su corso Vittorio Emanuele ieri mattina ci sono stati anche momenti di tensione fra alcuni commercianti e Carlo Masci, che ha difeso a spada tratta il progetto. I più arrabbiati quelli di Confcommercio e Feliciano Marcantonio dell'agenzia di viaggi Eurotour: «Queste fioriere sembrano casse da morto, vanno bene per i cimiteri», ha sbottato. Morale della storia: Pagnanelli ora riferirà ad Alessandrini e proporrà il referendum e ben che vada prima di settembre non si parlerà di riapertura anche perché nel momento in cui ciò dovesse avvenire, dovrebbe essere smantellata la rotatoria di via Teramo (fonte di intasamento) e la strada parallela sull'area di risulta. Al sopralluogo, per la cronaca, erano assenti il sindaco e il vice nonché assessore alla Mobilità Enzo Del Vecchio, per il quale «l'unica soluzione praticabile è la riapertura parziale di corso Vittorio dopo averlo messo in sicurezza, ovviamente, e la deviazione della massa di traffico su via Ferrari». Sull'altro fronte, Guerino Testa (Ncd) suggerisce «una sperimentazione, per due mesi, dall'inizio di settembre, per capire se la riapertura al traffico sia fattibile, utile e in linea con le esigenze degli automobilisti, dei residenti e dei commercianti. Nello stesso tempo la strada aperta all'interno dell'area di risulta potrebbe rimanere transitabile, ma portando in Consiglio una variante. Sarebbe un modo, questo, per capire se può funzionare e come può funzionare». Intanto, lo stesso Del Vecchio annuncia una serie di lavori di manutenzione. Il primo, importo 90mila euro, per Pescara nord per rifare l'asfalto; il secondo (26.500) per la pavimentazione in pietra del centro commerciale naturale; il terzo riguarda la segnaletica stradale orizzontale davanti a tutte le scuole e su alcune vie; il quarto, infine, è relativo alla segnaletica di sicurezza per le aree golenali (26.000 euro): attraverso un sistema di allarmi semaforici gli accessi alla golena nord verranno impediti in caso di allagamento. La stessa tipologia di allerta riguarderà anche i sottopassi carrabili di Fontanelle, in via Raiale e la doppia canna del ponte Capacchietti (spesa 50mila euro).

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