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Pescara, 15/05/2025
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Data: 28/08/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Toto–Alitalia, fine partita amaro. La partecipazione del socio abruzzese si chiude con 60 milioni di perdita e uno strascico giudiziario

ROMA E’ finita male l’avventura di Carlo Toto in Alitalia. L’imprenditore abruzzese, fondatore di AirOne, era entrato senza eccessivo entusiasmo nella squadra dei ’capitani coraggiosi’ che Silvio Berlusconi e l’allora ad di Banca Intesa, Corrado Passera, avevano messo in campo a fine 2008 per salvare l’ex compagnia di bandiera. «Siete dei veri patrioti, vedrete che sarà un ottimo investimento», aveva dichiarato Berlusconi. Non è andata così: Alitalia ha solo inanellato perdite, finendo nelle braccia di un altro salvatore, il gruppo Etihad. Toto, di suo, ci ha rimesso una sessantina di milioni, più un complicato contenzioso per una flotta di velivoli Airbus che l’imprenditore abruzzese aveva opzionato ai tempi di AirOne, girando poi il contratto all’ex compagnia di bandiera al momento della fusione tra le due aziende. La vicenda è oggetto di un arbitrato di cui sapremo nei prossimi mesi, ma nel frattempo Toto ha voluto esternare tutta la sua rabbia nell’ultima assemblea gestita dai ’capitani coraggiosi’, quella del 25 luglio scorso. Lo rivela ’La Stampa’, riportando le frasi al veleno che il rappresentante del gruppo abruzzese, Stefano Mazzotta, ha fatto mettere a verbale, con la pronta controreplica (altrettanto velenosa) del management. «Questa assemblea sancisce la fine di un progetto ad appena sei anni dal suo avvio, un piano non condiviso fin dal suo avvio», ha fatto rimarcare Toto, evidenziando come il presidente Roberto Colaninno e i vari ad che si sono succeduti abbiano gestito la compagnia senza coinvolgere i soci, come invece era stato prospettato inizialmente. Molto dura, come si diceva, la replica: «Il socio Toto, ancor prima che un socio, è un debitore gravemente moroso della società, che si trova oggi a rispondere di importanti passività fiscali dovute tutte a comportamenti allo stesso imputabili, rispetto ai quali non ha ancora onorato gli impegni di manleva assunti». E’ del tutto evidente che la questione non si chiude qui e toccherà al successore dell’attuale numero uno operativo della compagnia, Gabriele Del Torchio (in uscita) sbrogliare una matassa economico-giudiziario tutt’altro che semplice. Ma per quanto riguarda la prtecipazione finanziaria in Alitalia, la partita finisce qui: Toto possedeva una quota importante, il 5,3%, vanificato dalle successive ricostituzioni del capitale.

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