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Pescara, 15/05/2025
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Data: 28/08/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Sindacalisti fannulloni? Ma se lavorano il doppio...

Caro Direttore, secondo la lettera di Paola Nicola, pubblicata ieri dal Suo giornale i guai del nostro Paese non sarebbero i 150 miliardi di l'anno di evasione fiscale e previdenziale responsabili, a loro volta, di tante pensioni di fame percepite da milioni di persone,.non gli 80 milardi di l'anno che ci costa quella corruzione che scoraggia tanti investimenti stranieri sul nostro territorio; non il fatto che il 10% della popolazione italiana possiede, secondo Bankitalia, il 50% della ricchezza costringendo il rimanente 90% a sopravvivere dividendosi ciò che avanza e che si fa venire l'orticaria ogni volta che si parla di "patrimoniale". No: i mali dell'Italia sono i 10,2 milioni di euro che costano, annualmente, i circa mille distacchi sindacali conquistati con dure lotte dei lavoratori e che comunque fanno parte di quei "costi contrattuali"oramai non più contabilizzati, visto che ai lavoratori pubblici da sette anni non viene rinnovato il contatto di lavoro. Nella mia quarantennale attività di dirigente sindacale a tempo pieno, tutti coloro che sono stati distaccati li ho visti lavorare molto di più di quanto facessero prima. Moltissimi hanno rinunciato a possibili carriere, rimettendoci anche molti soldi. Se si dovesse fare un elenco dei tanti risultati positivi, per i lavoratori, dovuti anche a ciò che hanno fatto i tanto odiati distaccati sindacali, sarebbe sterminato. Nella Pubblica amministrazione e nel privato, ci sono centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici, rappresentanti sindacali, che svolgono la loro attività durante e fuori l'orario di lavoro, volontariamente, sottraendo tempo ai loro svaghi, agli affetti familiari, per tutelare i lavoratori più deboli, mossi da quella solidarietà che oggi sembra passata di moda. Tanti iscritti e militanti sono stati discriminati e persino licenziati per essersi impegnati a favore degli altri. Certo, tra alcune migliaia di distaccati sindacali che si sono avvicendati negli anni, ci può essere stato chi non ha fatto il suo dovere sino in fondo, ma la stragrande maggioranza, mi creda, si è impegnata nel modo migliore possibile per difendere i colleghi più deboli.

Giustino Zulli, Chieti già segretario generale CGIL Abruzzo


L’appassionata difesa di una vita spesa per il sindacato è più che legittima, direi ammirevole. Ma i permessi sindacali nel pubblico non sono stati cancellati, ma solo dimezzati. Perché questo, purtroppo, richiedono i tempi di crisi che viviamo.

Mauro Tedeschini

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