PESCARA Tornano ad affiorare le tensioni, all’interno della maggioranza regionale, tra il governatore Luciano D’Alfonso e Abruzzo Civico, il movimento guidato da Giulio Borrelli, che sostiene la nuova giunta di centrosinistra con due consiglieri regionali. Nei giorni scorsi Abruzzo Civico si è riunito in assemblea plenaria, alla presenza dei candidati alle ultime elezioni e dei dirigenti territoriali delle quattro province. Al centro del dibattito, l’evoluzione del quadro politico abruzzese, l’operato del governo regionale e i rapporti con la coalizione di centrosinistra e con il presidente D’Alfonso. I presenti hanno approvato un documento che, pur con toni pacati, esprime una certa insoddisfazione nei confronti del governatore. «Si prende atto delle scelte compiute in questi tre mesi dal presidente D’Alfonso – è uno dei passaggi più critici – Scelte che non rispondono al peso, al ruolo di Abruzzo Civico e agli accordi elettorali». Una presa di distanze dalle prime mosse dell’amministrazione di centrosinistra, ma anche una sottolineatura della scarsa rappresentatività del movimento all’interno della giunta: d’altronde Abruzzo Civico è la forza della coalizione che, dopo il Pd e al pari della lista civica Regione Facile, ha eletto il maggior numero di consiglieri, senza ottenere la minima rappresentanza all’interno dell’esecutivo. Gli attriti, tra Borrelli e D’Alfonso, vengono da lontano: in campagna elettorale, nel corso di un confronto in diretta streaming, l’ex direttore del Tg1 mise in seria difficoltà il governatore, chiedendogli con insistenza se pensasse di dimettersi, qualora venisse condannato nel secondo grado del processo Housework. D’Alfonso, in quell’occasione, dichiarò che sarebbe andato avanti, per poi innestare una parziale retromarcia nei giorni successivi, in seguito alle polemiche. Fece buon viso a cattivo gioco, comportandosi da abile incassatore, ma in realtà considerò un colpo basso l’uscita di Borrelli. Ad alimentare l’irritazione nei confronti del leader di Abruzzo Civico, la puntualizzazione di Borrelli, nel giorno dell’annuncio dell’alleanza con D’Alfonso. «Sosteniamo il candidato del centrosinistra – furono le parole dell’ex giornalista – ma se venisse condannato in secondo grado e non si dimettesse, i nostri consiglieri lascerebbero la maggioranza». Anche in quell’occasione D’Alfonso dispensò sorrisi ecumenici e parole dolci, ma in cuor suo aveva già deciso che Borrelli rappresentava una mina vagante e doveva essere neutralizzato. Una volta eletto governatore, non gli restò che cogliere la palla al balzo, ovvero l’ennesima punzecchiatura del numero di uno di Abruzzo Civico, che arrivò puntuale: Borrelli, dopo le elezioni, criticò i metodi di consultazione adottati da D’Alfonso, in vista della formazione della nuova giunta e si scagliò contro il «direttorio» composto da Paolucci, Lolli e D’Alessandro, che accompagnò il presidente della Regione nei primi vertici di maggioranza. «Abbiamo bisogno di persone che risolvano i problemi – replicò a distanza di pochi giorni D’Alfonso – e che non ne creino». Parole sibilline, che lasciarono affiorare tutta l’insofferenza del neo governatore e si tradussero nell’esclusione del movimento guidato da Borrelli. Abruzzo Civico scelse di evitare lo scontro frontale, mantenne un atteggiamento leale nei confronti della maggioranza e adottò un profilo basso. Adesso, però, si avvicina la resa dei conti. «L’assemblea ha impegnato il direttivo e i consiglieri regionali ad avviare un confronto con il presidente D’Alfonso, per il rispetto degli accordi politico-programmatici, frutto delle alleanze elettorali – annuncia il movimento - e ha dato mandato, al capogruppo consiliare di Abruzzo Civico, di chiedere ai colleghi della maggioranza di discutere e concordare i provvedimenti regionali, prima che siano sottoposti all’approvazione della Giunta e del Consiglio». Uno sguardo anche all’immediato futuro: «Il direttivo regionale e i consiglieri regionali sono stati invitati a verificare eventuali accordi politici, per gli imminenti rinnovi dei consigli provinciali e dei presidenti delle tre Province». Abruzzo Civico, in sostanza, chiede l’apertura di un confronto negoziale, che tenga insieme il futuro dell’amministrazione regionale e la partita per le Province. Non resta che attendere i prossimi giorni per verificare fino a che punto Borrelli è intenzionato a fare sul serio e quali contromosse saranno adottate da Luciano D’Alfonso, che finora, da abile stratega, ha sempre schiacciato i suoi avversari.