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Pescara, 15/05/2025
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Data: 28/08/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Il centrodestra va all’attacco «Alessandrini dica la verità»

PESCARA Più che una resa dei conti, quella di Alessandrini sembra una resa sui conti, dal momento che il sindaco di Pescara ha ripetuto fino alla noia la parola «inevitabile» per giustificare la stangata autunnale sulle tasse. Stangata che ora viene considerata una prima vittoria politica dal centrodestra, dove da Forza Italia a Ncd a Pescara Futura la previsione di un aumento secco delle imposte era stato preconizzato con largo anticipo. Ma l'opposizione non si ferma a una dura censura del salasso in arrivo su Tasi, Tari, Imu e Irpef, va oltre e chiede al presidente del Consiglio comunale Antonio Blasioli l'istituzione di una commissione d'indagine sui conti dell'Amministrazione dal 2014 a oggi, inserendo quindi cinque anni della gestione D'Alfonso e il lustro successivo a guida centrodestra. Nel documento firmato dai cinque consiglieri di Forza Italia (Marcello Antonelli, Vincenzo D'Incecco, Luigi Albore Mascia, Eugenio Seccia e Fabrizio Rapposelli), dai tre di Nuovo centrodestra (Guerino Testa, Alfredo Cremonese e Massimo Pastore) e dall'unico esponente di Pescara Futura (Carlo Masci) si chiede espressamente di mettere in piedi un organismo al di sopra delle parti, formato da tecnici in grado di dire tutta la verità su come sono stati spesi i soldi del Comune a Pescara. E' sottinteso che nel centrodestra si sentono sicuri di poter dimostrare che la loro gestione sia stata migliore, più virtuosa, di quella del centrosinistra. «Poiché chi, come noi, ha amministrato la città fino a maggio scorso, ha la totale coscienza a posto, - esplicitano il pensiero Antonelli e D'Incecco - abbiamo depositato la richiesta di istituzione di una commissione speciale di indagine sulla gestione finanziaria dell'Ente dal 2004 al 2014. Verificheremo se il centrosinistra sarà altrettanto disponibile a fare piena luce sulle attività svolte anche durante la sindacatura D'Alfonso/D'Angelo». Per cantare su questo punto il centrodestra ha bisogno di tempo, intanto da Forza Italia arriva una bordata alle motivazioni date dalla maggioranza per spiegare la batosta prossima ventura. «Le continue balle raccontate dal sindaco Alessandrini e dall'assessore Sammassimo sulla situazione finanziaria del Comune di Pescara - attaccano il capogruppo Antonelli e il vice D'Incecco - con il tentativo di giustificare il prelievo forzoso che la maggioranza di centrosinistra, come al solito, si appresta ad effettuare nelle tasche dei contribuenti con la motivazione del "buco" ereditato (peraltro smentito dagli stessi uffici) non sono più accettabili. Così come sono paradossali, oltre che una colossale presa in giro per i pescaresi, le dichiarazioni del sindaco secondo il quale le tasse al massimo serviranno per rilanciare lo sviluppo della città! La verità è che c'è la totale incapacità dell'attuale maggioranza di sviluppare una azione amministrativa degna di tale nome e l'assenza di coraggio nel denunciare che quota parte delle nuove tasse è nella totale responsabilità del Governo targato Renzi che sta sempre più svilendo il ruolo dei Comuni a quello di gabellieri dello Stato con i continui tagli agli Enti locali e la sostanziale sostituzione dell'Ici sulla prima casa tolta da Berlusconi e reintrodotta recentemente con la Tasi». Il più arrabbiato dell'opposizione è Vincenzo D'Incecco secondo il quale «il sindaco Alessandrini, anziché gridare a buchi che non esistono, dovrebbe avere il coraggio politica e l'onesta intellettuale di spiegare perché fissa le aliquote della Tasi al massimo per ricavarne 10 milioni, prelievo che graverà sulle spalle dei cittadini pescaresi. Dovrebbe dire, il sindaco, che questa manovra è colpa del Pd a guida Renzi che per coprire gli 80 euro in più dati con una mano, se li riprende con l'altra mano. E invece Alessandrini sta zitto».

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