Riaprirà il 20 settembre il cantiere della filovia ed i lavori interesseranno il tracciato lungo la strada parco da Le Naiadi, fino a Montesilvano all'altezza di via Marinelli. Un tratto che ricade interamente sul territorio di Montesilvano.
Una notizia che senza dubbio farà piacere ai sostenitori della filovia, oggetto di mille polemiche sorte fra Wwf, associazioni cittadine, sostenitori e detrattori. Come si ricorderà la Regione nel giugno 2013 ne bloccò i lavori; il Comitato Via (valutazione impatto ambientale) invece si espresse a favore dell'opera (settembre '13). Nel luglio di quest'anno sono partiti i ricorsi al Tar (contro la filovia) da parte del Wwf e di alcuni comitati cittadini, ma gli stessi sono stati giudicati inammissibili.
Nell'incontro di ieri svoltosi in Comune fra l'assessore Paolo Cilli, il dirigente dei lavori pubblici Gianfranco Niccolò ed i tecnici della Gtm e della Balfour Betty, impresa appaltatrice, si è fatto il punto della situazione, in merito a tutti i lavori eseguiti e da fare. «Abbiamo - ha dichiarato l'assessore - soprattutto analizzato il delicato aspetto delle barriere architettoniche, specie quelle in prossimità delle fermate del filò. Abbiamo chiesto poi un quadro dettagliato di tutti gli attraversamenti pedonali, per valutare se occorrerà inserirne di nuovi».
Il discorso delle barriere architettoniche è stato ripreso più volte nel recente passato dall'associazione Carrozzine Determinate ed il presidente Claudio Ferrante ha portato l'assessore regionale Morra sulla strada parco. Una volta in carrozzella, l'assessore, di fronte ad una barriera architettonica, è finito rovinosamente a terra sotto l'occhio delle telecamere.
Quindi - come ha ribadito l'assessore Paolo Cilli - la ditta appaltatrice dovrà rimuovere tutte la barriere, perchè il filò dovrà trasportare anche i disabili. Ora la ditta appaltatrice dovrà smantellare la sede stradale, fare la tesatura dei cavi elettrici per l'alimentazione e per gennaio si darà il via alla sperimentazione a 4 anni dall'inizio dei lavori. Ma intanto è sempre viva la polemica fra chi la giudica un'opera strategica e chi è convinto che priverà i residenti di un'area di svago.