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Data: 02/09/2014
Testata giornalistica: Il Tempo
Cottarelli insiste sui tagli alle partecipate. Ma Renzi non lo ascolta. Cotral scrive a Cottarelli: «Errore inaccettabile, vogliamo le scuse»

Le decisioni sono rinviate ma in compenso si fanno i conti dei vantaggi che porterebbero. È il caso del «disboscamento» delle partecipate, una decisione che secondo gli annunci di Renzi doveva essere presa con il decreto Sblocca-Italia ma che è stata rinviate alla legge di Stabilità. Ieri mentre il premier presentava il programma per i prossimi mille giorni, al ministero dell’Economia, il commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, faceva un bilancio dell’impatto che avrebbe una razionalizzazione delle partecipate. Solo nel 2015 si potrebbero ottenere risparmi «pari a circa 500 milioni che nell'arco di 3-4 anni, a regime, salirebbero a 2-3 miliardi.

Cottarelli ha spiegato che l'obiettivo nei prossimi 3-4 anni è di portare il numero delle partecipate «da 8000 a 1000» e solo nel 2015 «sarebbe possibile chiuderne da 1000 fino a 2000 se ci si muove con energia». Perchè quindi non agire subito dal momento che questi dati sono pronti da mesi? Cottarelli ha giustificato tanta lentezza con la solita frase che non dice nulla; ovvero: «bisogna intervenire con un provvedimento complessivo» e l’occasione giusta sarebbe proprio la legge di Stabilità. Poi si è scrollato di dosso qualsiasi responsabilità: sono un tecnico, propongo non decido.

Difficile inoltre, secondo Cottarelli, stabilire il numero esatto delle partecipate. Sarebbero tra le ottomila e le diecimila. Quel mondo magmatico degli amministratori sta reagendo al «censimento». Non tutti hanno risposto ai questionari inviati e Cottarelli lascia intendere che non è sicuro che le risposte siano corrette. Per non parlare poi del fatto che il sistema delle partecipate è una giungla, alcune sono dirette altre indirette. Qualche dettaglio in più sulla realtà delle municipalizzate dovrebbe arrivare tra un paio di settimane quando saranno resi noti i nuovi indici sul rapporto fatturato-occupazione. Cottarelli fa capire che le resistenze al cambiamento sono forti e che a fronte dell’abolizione, qualcuna potrebbe anche continuare ad operare. Per questo sarebbero necessarie delle sanzioni. Insomma tutto lascia intendere che l’impresa sarà difficile.

Cottarelli ha anche lanciato la proposta di alzare le tariffe del trasporto pubblico locale che «sono più basse di quelle degli altri Paesi Ue». Ma parte dei risparmi «dovrebbe andare a migliorarne la qualità».

Cotral scrive a Cottarelli: «Errore inaccettabile, vogliamo le scuse»

Altro che partecipata in rosso. Il bilancio Co.Tra.L del 2013 mostra risultati «diametralmente opposti» a quelli precedenti. Per questo, Cottarelli «deve precisare al mercato la reale situazione dei bilanci della nostra Società», visto «il danno di immagine già procurato». Co.Tra.L. non ci sta. Dopo l’inserimento, da parte del team del commissario alla spending review Carlo Cottarelli, dell’azienda nella lista delle società partecipate dai bilanci peggiori, la S.p.a dei trasporti laziali vuole fare chiarezza. E, nelle persone delle persone dell’amministratore delegato, Vincenzo Surace, e del presidente, Domenico De Vincenzi, scrive direttamente al commissario del governo per la Spending Review, Carlo Cottarelli, chiedendo spiegazioni e fornendo i dati contabili attuali cui avrebbe dovuto fare riferimento il suo staff impegnato a stilare la triste classifica delle società pubbliche in rosso. Innanzitutto, la società contesta «l’incomprensibile uso dei dati di Bilancio dell’Azienda dell’anno 2012 e non quelli per l’annualità 2013» che fra l’altro sono già da tempo disponibili, «pubblicati sul sito internet della nostra Società e della Regione Lazio e depositati presso la Camera di Commercio». Bilanci decisamente migliori di quelli diffusi da Cottarelli. A partire dall’utile dopo le imposte, positivo per 2,6 milioni di euro, e un patrimonio complessivo di poco sotto ai 20 milioni. Insomma, Co.Tra.L gode di buona salute. Merito, sottolinea la lettera, dell’applicazione da parte della società dei dettami in maniera di Spending Review, che «ha prodotto risultati tangibili che sono giunti proprio nel corso del 2013». Un miglioramento clamorosamente sfuggito allo staff del Commissario. Ma non c’è solo questo. Co.Tra.L, pur mostrando apprezzamento e sostegno per la missione affidata al Commissario, non ha gradito il metodo. «Il lavoro che Le è stato affidato – conclude la lettera - è sicuramente meritevole di supporto e di ogni azione utile a diserbare sprechi e malfunzionamenti che albergano nella maggioranza delle aziende pubbliche, ma non può limitarsi a una mera elencazione di indicatori economici che non tengano conto degli aspetti sociali che alcuni servizi garantiscono al territorio e che non hanno come obiettivo risultati di profittabilità. Contestiamo fortemente la parzialità dei principi informatori diffusi nell’analisi economica pubblicata: l’analisi economica del comparto delle società pubbliche doveva innanzitutto valutare la capacità di individuare il «valore aggiunto» che le società producono e che non sempre coincide con il risultato di bilancio, ma, come nel caso del Trasporto Pubblico Locale, con l’indice del Margine Operativo lordo». Anche questo, nel 2013, largamente positivo: 18,5 milioni di euro. Che Cottarelli lo sappia o meno.

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