Parteciperanno al consiglio comunale di oggi per contrastare le scelte annunciate dalla giunta e aprire un tavolo permanete di confronto sul bilancio. Ad annunciarlo sono le segreterie provinciali delle OO.SS. Cgil, Cisl, Uil e Ugl insieme alle segreterie dei sindacati pensionati. I sindacati si sono incontrati esprimendo perplessità «sugli incrementi percentuali delle imposte» giudicati «inaccettabili sia nelle quantità che nella tempistica della riscossione. Infatti», proseguono, «entro il 16 dicembre dovranno essere saldate le rate di Imu, Tari, Tasi». Anche le esenzioni e/o agevolazioni per le categorie sociali più deboli «restano un'incognita», aggiungono. «Questa manovra», commentano i sindacati, «è caratterizzata da soli e pesanti aumenti delle imposte, avrà ripercussioni drammatiche sulle famiglie e sui pensionati e renderà gli effetti già devastanti della crisi ancora più insopportabili». Per questi motivi, i sindacati parteciperanno al consiglio comunale previsto per oggi proprio per contrastare le scelte dell’amministrazione.
PESCARA Tra l’ingorgo di calcoli alla base del nuovo regolamento Iuc e le aliquote da recuperare su Tasi e Imu, spunta un tesoretto potenziale di 3 milioni e 623 mila euro. La cifra è stata individuata dal centrodestra attraverso un lavoro certosino di taglia e cuci, effettuato su una serie di voci che contribuiscono a ingessare i conti dell’amministrazione comunale. Se la razionalizzazione sulla spesa corrente dell’anno in corso dovesse essere approvata in consiglio comunale, si potrebbero rimodulare «in maniera equa» la tassa sui servizi indivisibili e l’imposta municipale unica sugli immobili, evitando di portare le aliquote al massimo e consentendo l’introduzione di alcune detrazioni a vantaggio delle categorie svantaggiate. La proposta dei partiti di opposizione Forza Italia, Nuovo centrodestra e Pescara futura è stata presentata, ieri mattina, alla vigilia delle tre sedute del consiglio comunale straordinario, richiesto dal sindaco Marco Alessandrini per determinare le aliquote della Iuc, l’Imposta unica comunale, e approvare il relativo regolamento. La discussione in aula comincia stamattina alle 10 e prosegue domani e lunedì prossimo allo stesso orario. «Non siamo tra quelli che dicono che la Tasi può essere abolita», spiega il capogruppo di Forza Italia, Marcello Antonelli, rispondendo così al Movimento 5 Stelle che oggi lancerà la sua idea per azzerare il tributo. «È vero che dobbiamo fare a meno di 10 milioni e 400 mila euro di trasferimenti dallo Stato, eppure i margini di intervento per alleggerire la pressione fiscale ci sono. Invitiamo il centrosinistra a ragionare insieme, approvando una manovra di circa 3,6 milioni di euro di minori entrate che saranno compensate da spese inferiori». In base ai calcoli della minoranza, esiste una differenza di 4 milioni e 35mila euro tra la spesa corrente del 2013 (101 milioni e 325 mila euro) e quella del 2014 (105 milioni e 360 mila euro). Un aumento determinato da una serie di voci che potrebbero essere ulteriormente ridotte: ufficio di gabinetto del sindaco, indennità e missioni di giunta, incarichi e consulenze, ma anche voci di primo piano come politiche sociali, pubblica istruzione, politica della casa, polizia municipale e manutenzioni. Come conferma il consigliere Vincenzo D’Incecco, tagliando da questi capitoli di spesa e mantenendo invariati i costi del 2013, si arriverebbe a un risparmio di 3 milioni e 323 mila euro. A questa somma si aggiunge la riduzione del 5 per cento dei contratti di fornitura dei servizi che, in base a una normativa del maggio scorso, consentirebbe un recupero di altri 300mila euro. «Non si capisce il motivo dell'aumento al massimo di tutte le aliquote», commenta Guerino Testa del Nuovo centrodestra. «Ad oggi», aggiunge Carlo Masci di Pescara futura, «Pescara è l’unica amministrazione in Italia ad aver aumentato la spesa corrente». «Ci hanno accusato di aver lasciato un buco», prosegue Antonelli, «ma abbiamo dimostrato che non è affatto così, tanto è vero che nel 2013 non abbiamo acceso neanche un mutuo per finanziare le opere pubbliche. Dal 2004 al 2007, durante l’amministrazione D’Alfonso, i mutui sono stati di 6 milioni e 65mila euro, mentre durante la consiliatura di Albore Mascia sono scesi a 4 milioni e 822mila euro».