PESCARA Tartassati parte seconda: ciak, si gira. Ma stavolta il set non è Cinecittà, bensì Pescara. Per i protagonisti, invece, c'è l'imbarazzo della scelta: il sindaco Marco Alessandrini ci sta largo nei panni di Aldo Fabrizi (la "famigerata" Tributaria), il tartassato Totò ci sta stretto nei panni dei cittadini pescaresi, mentre come paladini dei contribuenti il centrodestra e il Movimento 5 Stelle sgomitano per un posto in prima fila. I pentastellati hanno annunciato una sorpresona per il Consiglio comunale di oggi (ore 10) durante il quale si parla appunto di regolamento della Iuc, l'Imposta unica comunale, e di tasse in genere con i relativi aumenti. La sorpresa super dei 5 Stelle punta a dimostrare che la stangata sulla Tasi (dieci milioni di euro da recuperare perché lo Stato non li versa più agli enti locali) si può evitare. Una ricetta miracolosa alla quale i colleghi di opposizione di Forza Italia, Ncd e Pescara Futura non credono. Loro sono convinti che la stangata si può quasi dimezzare, ma non annullare del tutto. Non per questo, i siluri provenienti dal centrodestra alla Giunta Alessandrini sono meno potenti. I capigruppo Marcello Antonelli (Forza Italia), Guerino Testa (Ncd) e Carlo Masci (Pescara Futura) hanno svelato il risultato di uno studio effettuato sulla bozza del bilancio di previsione 2014 alla voce "spese correnti", riuscendo a raschiare quasi 4 milioni. Che è poi la stessa cifra dalla quale il centrodestra muove la prima dura accusa all'Amministrazione di centrosinistra: «In tempi grami come questi, - attacca Antonelli - la Giunta Alessandrini si permette di aumentare le spese correnti di quattro milioni rispetto al 2013, esattamente 105 milioni e 360mila euro contro i nostri 101 milioni e 325mila euro». E allora, partendo da questo surplus di uscite, Antonelli, Masci e Testa hanno spiegato dove e come si possono fare i tagli alla spesa corrente: «Noi non abbiamo tenuto conto delle spese già fatte, - hanno precisato - ma abbiamo lavorato su quelle ancora da fare, dunque su tutto ciò che si può tagliare in maniera indolore, considerato che si tratta di far fronte agli ultimi tre mesi dell'anno». Ebbene, da questo lavoro certosino di taglia e cuci, il centrodestra ha scovato 3 milioni 323mila euro ai quali vanno aggiunti 300mila euro dovuta alla riduzione del 5% dei contratti di fornitura dei servizi dell'Ente. Nel dettaglio, ecco le voci e le spese relative che, secondo il centrodestra, si possono e si devono tagliare prima di presentarle all'approvazione del Consiglio comunale. Gabinetto del sindaco: 135mila euro; indennità e missioni di Giunta: 90mila; turismo e cultura: 140mila; attività e gettoni del Consiglio comunale: 125mila; sport: 138mila; personale: 706mila; pubblica istruzione 337mila; avvocatura: 236mila; soppressione circoscrizioni: 56mila; politiche sociali: 313mila; ragioneria e tributi: 109mila; polizia municipale: 38mila; consulenze e incarichi: 122mila; manutenzioni: 261mila; provveditorato e patrimonio: 251mila; mobilità e protezione civile: 40mila; ambiente: 75mila; attività produttive: 26mila; politica della casa: 125mila. Ad Alessandrini non resta che munirsi di forbici, ma non per tagliare nastri alle inaugurazioni, per questa operazione c'è tempo.