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Pescara, 14/05/2025
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Data: 08/10/2014
Testata giornalistica: Il Centro
«Occupiamo corso Vittorio. No al ritorno del traffico». Il popolo dei cittadini contrari alla riapertura rovescia la propria rabbia su Facebook e annuncia iniziative: «Incateniamoci alla nuova segnaletica»

Neppure ieri è stato possibile incominciare a disegnare, per via della pioggia caduta nella notte tra lunedì e martedì scorsi, la linea continua che dovrà separare la carreggiata di corso Vittorio Emanuele, quando verrà riaperto al traffico veicolare. Pertanto, la ditta alla quale sono stati affidati direttamente i lavori per l’installazione della segnaletica, la TeknoSignal srl di Pescara, ha proceduto solo con la segnaletica verticale. Ieri, inoltre, il Comune ha pubblicato il bando relativo ai lavori per l’istituzione della «zona 30» su corso Vittorio Emanuele, per gli interventi su via Bassani-Pavone (la strada che passa davanti alla stazione) e per la sospensione del traffico ordinario sulla strada lato mare dell’area di risulta. La scadenza del bando è fissata per il 21 ottobre, mentre la spesa prevista è di 67.205,19 euro. La riapertura della strada avverrà in direzione sud-nord per il traffico ordinario, nel senso opposto solo per i mezzi pubblici. (VdL)di Vito de Luca w PESCARA «Occupy Wall Street» prima, «Occupy Central» in questi giorni ad Hong Kong e chissà che fra un po’ non nascerà un più nostrano «Occupy corso Vittorio Emanuele II». È quello che sta emergendo, per il momento solo nel mondo virtuale di Facebook, sul profilo aperto da Anthony Micolitti agli inizi del mese di luglio, che porta appunto il nome della via. Già, perché all’indomani dell’inizio dei lavori di installazione della segnaletica, prodromici alla riapertura al traffico veicolare del Corso, che a questo punto, visti i tempi dichiarati dalla ditta esecutrice dei lavori, la TeknoSignal srl di Pescara (il responsabile dei lavori, Marco Savini, ha fatto sapere che termineranno a fine mese), dovrebbe avvenire nel mese di novembre, all’indirizzo https://www.facebook.com/profile.php?id=100004805799818&fref=ts i sostenitori di corso Vittorio pedonalizzato hanno ipotizzato una serie di iniziative di proteste, tra le quali, appunto, l’«occupazione» di corso Vittorio. Il la l’ha dato Paolo Gentili, che scrive: «Occupiamo, facciamo una manifestazione, un flash mob, qualsiasi cosa. Scriviamo ad amici, parenti, conoscenti, sconosciuti, se non sono bastate le firme con le buone, beh passiamo a fare casino». E a Gentili risponde, lapidaria, Ilaria Barbarossa: «Manifestiamo!», e poi Francesco Lattanzio: «Chiamiamo il Gabibbo!!!», mentre chi si firma Maria Cri gli fa eco: «Infatti. Perché non contattate Striscia la notizia, oppure Le Iene?», riferendosi a due programmi di infotainment nazionali. Andrea Falasca invece riporta la protesta in piazza:«Io direi di chiamare a raccolta tutti quelli che hanno firmato e ognuno di loro deve portare 3 amici, ci mettiamo in 12 mila tutti sul corso». Poi si viene a sapere che il pupazzone rosso è già stato avvisato direttamente da Micolitti, col nom de plume, sul profilo fb, «Corso Vittorio»: «Ho già scritto a Striscia e al Gabibbo, ormai più di un mese fa, ma nessuna risposta». Rilancia una manifestazione Economy Idea: «Occupazione Pacifica dei cittadini il giorno della riapertura con conseguente blocco del traffico!», seguito, ancora più radicalmente, da Antonio Spinelli: «Boicottare tutti i negozi che sono favorevoli alla riapertura e non hanno messo il bollino che avevate preparato! Andare davanti al Comune o incatenarsi alla nuova segnaletica stradale che stanno mettendo», esclama. Ancora, Elvira Del Pizzo: «Io sono per un’occupazione pacifica», e Riccardo Quacquarini, che esorta tutti (appellandosi poi anche al senatore Antonio Razzi): «Dobbiamo fare qualcosa», a cui si aggancia Angelo Castaldi: «Camminare a piedi in mezzo alla pedonale o con la bicicletta, molto piano». Idem Manuela Di Girolamo sull’occupazione, che coinvolga anche i più piccoli: «Okkupiamo il corso, tutte le mamme cn i carrozzini sul corso cn i proprio bimbi». Deciso Fulvio «Pecoranera» Gianfagna: «Le firme vanno bene, ma non bastano, occorre il referendum, ma nel frattempo vanno fermati, occorre una manifestazione: corteo sul corso fino al palazzo di città». Lo segue Gianluca Miani: «Bisogna assolutamente farlo, non dobbiamo dargliela vinta a questi, che stanno rovinando Pescara... quando vogliamo fare? io ci sono». Si allinea anche Vincenzo Marcantonio: «Sono disponibile, fatemi sapere dove e quando», mentre Gianfagna ipotizza già una data per l’evento: «Il primo o secondo sabato di novembre».

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