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Pescara, 16/12/2025
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Data: 19/12/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Verso le amministrative a Chieti - Di Stefano, ultimatum a Di Primio. Il leader di Forza Italia: «Primarie del centrodestra o la colpa della sconfitta è sua. Decida subito»

CHIETI Ultimo avviso a Di Primio: primarie o ti prendi tutte le colpe.Fabrizio Di Stefano, dallo scranno più alto di Forza Italia, spiega al sindaco dell’Ncd l’importanza delle primarie. Ma assicura che Chieti non farà la fine di Pescara. Non vuole, Di Stefano, un centrodestra spaccato. Ma se Di Primio dribbla ancora le primarie dovrà accollarsi le colpe di una debacle. Così Di Stefano si sfila da questa ipotesi e lo fa con un ultimatum: «Le primarie come strumento di partecipazione: questo è stato ed è il senso della mia proposta, perché oggi viviamo una situazione politica in cui si registra una crescente sfiducia dell'elettorato, testimoniato dal drastico calo di tesserati in tutti i partiti e dall'astensionismo record al voto delle ultime regionali dell’Emilia Romagna, solo per restare ai dati più recenti». «Io credo che bisogna fare di tutto per provare a riavvicinare i cittadini alla politica, di qui la mia nota posizione a favore della reintroduzione delle preferenze nella legge elettorale, di qui le primarie come strumento di partecipazione e legittimazione di scelte politiche. Strumento che ha permesso a circa 3.500 cittadini di Chieti, di diventare protagonisti della scelta del candidato sindaco del Pd, Luigi Febo, nonostante i concorrenti alle ultime primarie del centrosinistra non si siano affatto distinti per aver offerto un nuovo progetto politico per la città, ma per aver caratterizzato la competizione con l'attacco reciproco e continui rimpalli di responsabilità (ricordo una dichiarazione di Marino in cui testualmente affermava: “Il Villaggio Mediterraneo che l’amministrazione Ricci, di cui anch’io facevo parte, ha favorito ed incentivato, cosa ha portato per il centro storico? Nulla!”). Non è mia volontà, dunque, riunire quattro persone attorno ad un tavolo e stabilire se Mauro Febbo sia più competente e più forte elettoralmente di Umberto Di Primio o viceversa, tanto più che il risultato dell'amministrazione uscente è sicuramente positivo, ma vorrei consentire ai cittadini che si ritengono alternativi alla sinistra e che giudicano positiva l'azione del centrodestra, di partecipare alle scelte e sentirsi parte attiva delle stesse. Ringrazio per questo Febbo, che ha lanciato questa ipotesi e dando poi la disponibilità a concorrere. Constato tuttavia che purtroppo noi del centrodestra ci stiamo facendo sfuggire questa occasione, per mancanza di una comune volontà di fare le primarie». «Abbiamo verificato che i rappresentanti delle liste civiche non le vogliono (spero che poi in campagna elettorale le liste siano effettivamente 5, come sono stati 5 i rappresentanti seduti al tavolo politico cittadino). Mi meraviglia invece che il Nuovo Centrodestra e Fratelli d'Italia, i quali hanno inserito nel proprio statuto lo strumento delle primarie, rifiutino poi l'occasione di utilizzarlo, tanto più con un sindaco che, insieme ad Alessandro Cattaneo nell'allora Pdl, aveva fatto delle primarie una giusta e sacrosanta bandiera politica. Ancor di più mi stupisce che chi riteneva utile questo mezzo di consultazione elettorale per le amministrative a Pescara, lo scorso anno, non vuole ora adottarlo nella nostra città. Certamente noi non arriveremo alle deleterie ed estreme conseguenze cui si arrivò allora e, se nelle prossime ore la posizione del Ncd in particolare, attraverso la sua coordinatrice regionale, Chiavaroli, sarà riconfermata, noi ne prenderemo atto. Non potremmo quindi avvalerci della forza che la partecipazione alle primarie ci avrebbe garantito, ma avremo da illustrare i tanti risultati positivi prodotti da questa maggioranza, da ricordare ai cittadini la drammatica eredità del governo di centrosinistra e da riproporre una nuova ipotesi di progetto amministrativo ai Teatini. Con cui, sono certo, potremo convincere la maggioranza degli elettori a ridarci fiducia».

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