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Pescara, 16/12/2025
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Data: 20/12/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
D’Alfonso: «Ora chiederemo i danni». Wwf: «Uno schiaffo agli abruzzesi»

CHIETI Le assoluzioni annunciate ieri non fermano, comunque, altre azioni giudiziarie. L'Avvocatura dello Stato prepara infatti la citazione nei confronti di Montedison per ottenere il ripristino ambientale, oltre ai soldi. Idem la Regione: «Il fatto che sia stato riconosciuto il disastro colposo -dice il governatore abruzzese Luciano D'Alfonso- legittima l'iniziativa per la Regione di attivare una causa civile per il risarcimento dei danni da parte di chi ha ridotto le acque e le terre dell'Abruzzo in queste condizioni».
«Posso constatare che le falde acquifere, risorsa fondamentale per l'uomo, non sono oggetto di tutela -ha detto l'avvocato dello Stato Cristina Gerardis- Studiando bene le carte di questo processo abbiamo constatato la gravità della situazione ambientale di quest'area, ma questo non basta evidentemente. Ritengo che la sede civile, che l'Avvocatura sicuramente attiverà, sia idonea a restituire al territorio e alla popolazione un giusto ristoro in termini di riparazione ambientale, che è quello che si vuole: nessuno vuole la forca come detto da alcuni difensori».
«Sostanzialmente c'è impunità per i reati ambientali -commenta Augusto De Santis dei Forum per l'acqua- Il disastro lo abbiamo e lo dovremo affrontare noi cittadini. Questo la dice lunga sulla capacità del nostro Paese di difendere i diritti collettivi». Per il Wwf Abruzzo «la sentenza è uno schiaffo agli abruzzesi, la dimostrazione che la via giudiziaria per la difesa dell'ambiente è fallimentare ed è stato violato il principio del chi inquina paga». «Sull'assoluzione per l'avvelenamento vorremmo capire quale percorso ha seguito la Corte -dice l'avv. di parte civile Lino Sciambra- evidentemente non ha riconosciuto l'esistenza di una strategia d'impresa».

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