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Pescara, 16/12/2025
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Data: 21/12/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Voglia di Lega in Abruzzo «In campo con Salvini». Vecchie volpi della politica come Alfredo Castiglione e l’ex sindaco Angelosante accanto a giovani semi-sconosciuti alla presentazione del movimento a Roma

PESCARA Accredito in tasca, badge appuntato sulla giacca, completo grigio, aria di chi guarda lontano. Si sono presentati così i quattro abruzzesi che hanno partecipato venerdì a Montecitorio alla presentazione di “Noi con Salvini” la Lega light di Matteo Salvini, il movimento studiato dal segretario leghista per raccogliere i consensi degli elettori del Centro, Sud e Isole. L’avanguardia leghista abruzzese è formata da due politici di lungo corso: Alfredo Castiglione (tributarista, ex consigliere comunale a Pescara, ex assessore regionale con Chiodi, ex Pdl ed ex Forza Italia, con interludio finiano); e Simone Angelosante (ex sindaco di Ovindoli, ex An); e due new entry: l’imprenditore teramano Giuseppe Bellachioma, e Paolo Pelini, fondatore del Mrsi, il Movimento ricerca scientifica italiana, un movimento politico nato «per dare voce ai giovani ricercatori, contro la fuga dei nostri cervelli». L’adesione dei quattro abruzzesi, presenti all’evento su accredito di Raffaele Volpi, il deputato leghista che ha lavorato al progetto centro-sudista, sono la momento nel purgatorio dei richiedenti. Anche per loro varrà la regola dettata da Salvini che vuole «gente nuova, che si affaccia alla politica per la prima volta» (strada larga dunque per Bellachioma e Pelini). Anche se le adesioni dei senior della politica «saranno valutate caso per caso, con grande attenzione» (e su questo contano Castiglione e D’Angelosante). Altri arriveranno, assicura Castiglione, che ha già messo in preallarme la sua rete di sostenitori mentre tiene d’occhio le elezioni comunali a Chieti. Nel frattempo è nato su Facebook il gruppo “L’Abruzzo con Salvini” che conta già 392 membri. Ai suoi Castiglione (che a Roma racconta di aver avvertito un’aria di «grande fermento ed entusiasmo») spiega che il mix tra nuovo e vecchio è l’unica formula in grado di creare un partito radicato sul territorio e non un «contenitore virtuale» come il Movimento 5 Stelle. «Salvini dice quello che gli italiani vogliono sentirsi dire», è l’analisi di Castiglione, «senza per questo ritrovarsi dentro un’etichetta politica di destra o di sinistra». Anche se gli spazi sono soprattutto nel centrodestra «che è imploso, tra Forza Italia che fa la stampella di Renzi nei giorni dispari e l’Ncd che è al completo servizio del centrosinistra». Riuscirà la Lega o chi per essa a radicarsi in Abruzzo? In passato qualche tentativo c’è stato, ma con esiti scarsi. Alle regionali del 2008 una lista della Lega non venne ammessa per una questione di firme. Qualcuno ricorda nel 2010 a Rapino, la prima (e unica) festa regionale della Lega, con il grido di battaglia lanciato dall’eurodeputato Mario Borghezio: «Presto saremo in migliaia e migliaia, padroni dell'Abruzzo, del nostro territorio, non ci arrenderemo». La Festa si chiamava “In cammino verso Pontida”. C’era ancora Bossi, sembra un secolo fa. Dodici guardiesi che manifestarono contro Borghezio sventolando bandiere tricolori vennero denunciati e poi assolti. Sempre nel 2010 a Guardiagrele la Lega conquistò un consigliere comunale, Mauro Scioli, che uscì due anni dopo dalla maggioranza Pdl-Udc. Nel 2013 la Lega si presentò alle politiche sotto le insegne del partito di Giulio Tremonti “3l” ma in Abruzzo non riuscì a presentare la lista. Più interessante il dato delle elezioni europee di quest’anno, dove capolista nella circoscrizione Italia meridionale era proprio Matteo Salvini. In Abruzzo la Lega prese 10.075 voti pari all’1,5%. Salvini fece il pieno dei voti (oltre il 90%). L’altro candidato abruzzese era Paolo Colangelo di Trasacco che nel solo Abruzzo prese 230 preferenze. “Noi con Salvini” in Abruzzo può contare dunque su diecimila elettori potenziali. Pochi? Tanti? Nel frattempo Salvini è cresciuto. E Castiglione non sta più in Forza Italia.

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