Partiti e coalizioni provano a ricompattarsi in vista della lunga campagna per le elezioni di maggio. E mentre martedì il centro destra annuncerà la ricandidatura di Umberto Di Primio, mettendo così fine al tormentone delle primarie - ma con problemi che potrebbero arrivare dall'area centrista - il Pd è pronto a superare le divisioni scaturite dal risultato delle primarie e assicura sostegno a Luigi Febo. «Non ci sono le condizioni per fare le primarie così come le avevamo indicate noi, con più persone, - dice Mauro Febbo. Avrebbero scoraggiato chiunque a presentarsi perchè rischiavano di ridursi a uno scontro con Di Primio o con il sottoscritto e scontro fra due amici che hanno governato la città. Invece ci stiamo compattando, c'è una ventata di riscossa del centro destra a livello nazionale, c'è voglia di riscatto in tutto il centrodestra abruzzese e vorremmo che la riscossa partisse proprio da Chieti. Crediamo nella vittoria: la colazione correrà con sette liste: oltre a Fi, Ncd, Udc e Fdi ci saranno la Lega e due liste civiche». Ma l'annuncio primarie (ora rientrato) potrebbe aver lasciato il segno: sicuramente ha logorato Di Primio, ma anche gli elettori e la base sono apparsi disorientati. Oggi l'incognita potrebbe essere l'Udc che fino a 15 giorni fa era contrario alle primarie, poi quando ha detto sì non ha espresso alcuna indicazione. Il partito sembra in ribasso, indebolito a livello di immagine dal caso d'Agostino, e da alcune defezioni, vedi Giardinelli. Nel Pd la minaccia di alcuni esponenti anche di peso di non candidarsi perchè in dissenso con alcune uscite del segretario cittadino Filippo Di Giovanni, viene bollata, dall'altra anima del partito, come «posizioni isolate che verosimilmente perseguono interessi di parte e non collettivi mentre il problema è riguadagnare la fiducia dei cittadini. Vorrebbero gettare la croce su Di Giovanni - si dice - ma è curioso che chi perde voglia dettare la linea. Il risultato è chiaro ed evidente e adesso bisogna vincere le elezioni: purtroppo il pensiero di molti è stato strumentalizzato per obiettivi che all'interno del partito non ci sono. Il Pd sosterrà Febo, che ha vinto alla luce del sole, in maniera leale e fino in fondo, dandogli tutto l'appoggio che merita». E dal Pd interviene per chiarire la sua posizione Francesco Mancini:«La dialettica deve stare all'interno del partito e non sui giornali - dice - , adesso dobbiamo essere uniti per battere la destra, gli sconfitti non devono portare rancore e i vincitori devono essere generosi. Quanto alla mia candidatura ci sto pensando». Secondo Bassam El Zohbi, capogruppo Idv, schierato con Febo, «la verità è che la coalizione di centro sinistra è e resta unita, malgrado sterili tentativi di spargere veleno e il Pd ripristinerà la verità dei fatti per non far passare l'immagine di un centro sinistra falsamente dilaniato dai rancori interni quando, dall'altra parte, da anni assistiamo a veri e propri laceramenti, divisioni e malgoverno» .