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Pescara, 05/11/2025
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Data: 27/12/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Costi della politica - Amicone e Sisti allungano il contratto. La giunta D’Alfonso rinnova in silenzio gli incarichi al direttore generale dell’Arta e al difensore civico

PESCARA Sono destinate a far discutere a lungo le prime nomine decise “alla chetichella” dal presidente della Regione, Luciano D'Alfonso (Pd). In realtà si tratta di due rinnovi, della durata di un anno, ma comunque piuttosto sorprendenti. In particolare ha spiazzato un po' tutti il rinnovo di Mario Amicone, 71 anni, già dal 2011 alla direzione dell'Arta, l'Agenzia regionale per la tutela dell'Ambiente (95mila euro annui al massimo della premialità). Amicone, si sa, non è un tecnico esperto in qualità delle acque e dell'aria, ma un politico di lungo corso legato al centrodestra, con un passato tra l'altro di assessore e di consigliere regionale. La sua nomina, voluta dalla giunta di Gianni Chiodi, fu a lungo contestata proprio dal Pd (in particolare dall'attuale assessore al Lavoro, Marinella Sclocco), oltre che dall'Italia dei Valori e da Maurizio Acerbo (Prc). La nomina scadeva all’atto dell’insediamento del nuovo consiglio regionale e nella delibera si diceva che “ in caso di cessazione dall’incarico per decadenza, mancata conferma o dimissioni, nulla era dovuto a titolo di indennità di recesso”. Pare che la mossa di D'Alfonso sia legata a motivi di opportunità: Amicone ha di recente vinto la causa che lo opponeva proprio alla Regione, che contestava la cumulabilità tra il vitalizio di consigliere regionale e lo stipendio di direttore dell'Arta. Questo grazie a una lacuna della legge Pagano del 2010 secondo la quale gli ex-consiglieri regionali eventualmente nominati ai vertici di enti e società regionali, continuano a percepire oltre agli emolumenti relativi all’incarico, il vitalizio maturato nel frattempo. In sostanza, con il rinnovo Amicone avrebbe rinunciato a richiedere tutto l'arretrato (il vitalizio mensile dovuto alle due legislature di consigliere regionale pari a circa3mila euro, più gli arretrati rivalutati legalmente), evitando all'amministrazione regionale un ulteriore esborso, con l'impegno implicito di uscire di scena senza ulteriori pretese a fine 2015. Anche se, trattandosi di un politico “dalle sette vite”, c'è già chi scommette su un'ulteriore permanenza. Quanto al difensore civico, il rinnova riguarda Nicola Sisti, un avvocato di Fossacesia che negli ultimi anni ha lavorato soprattutto sulla difesa dei tribunali abruzzesi a rischio di soppressione, oltre che su rivendicazioni nei confronti delle Asl e di altre strutture dell’amministrazione. Non è che la sua presenza si sia finora fatta sentire molto, né che abbia dato origine a particolari dolori per la macchina regionale. Il grosso delle nomine, per D'Alfonso, è comunque in arrivo con la primavera. Diverse le poltrone strategiche in attesa di occupanti: si va dalla società unica dei trasporti (Sangritana, Arpa e Gtm) alla Saga, la società di gestione dell’aeroporto d’Abruzzo, dalla finanziaria regionale Fira all'ente che raggrupperà i tre Centri regionali che operano nella ricerca e nella consulenza per l'agricoltura. Lì si vedrà se ci sarà una rottura nei meccanismi di selezione della classe dirigente o se, ancora una volta, si andrà al ripescaggio dei “primi tra i non eletti”, quelli che una volta si chiamavano “i trombati”.

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