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Data: 07/01/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Lavoro, alle Camere il decreto sulle tutele crescenti

ROMA Al via l'ultimo passaggio parlamentare per i primi due decreti legislativi attuativi del Jobs act, varati dal Consiglio dei ministri del 24 dicembre, che a questo punto dovrebbero essere operativi al massimo entro l'inizio di febbraio. Quello sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, che riscrive le regole sui licenziamenti (superando nella gran parte dei casi il reintegro dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori con l'indennizzo economico), potrebbe - secondo fonti di maggioranza - essere trasmesso già domani alle Camere per il previsto parere delle commissioni Lavoro. Parere che dovrà essere espresso entro 30 giorni, obbligatorio ma non vincolante. Si partirà in parallelo al Senato ed alla Camera. Anche se per il decreto attuativo sulla Nuova prestazione di assicurazione sociale per l'impiego (Naspi), l'indennità di disoccupazione che dal prossimo primo maggio sostituirà l'Aspi della riforma Fornero, potrebbe invece essere necessario qualche giorno in più. Questo testo è infatti all’esame della Ragioneria generale dello Stato per la verifica delle coperture.
I TEMPI
Calendario alla mano, quindi, entro la prima metà di febbraio (ma anche prima se il parere dovesse essere espresso in anticipo sul termine dei 30 giorni) dovrebbe arrivare l'ultimo via libera e le novità, quindi, diventare operative. Su entrambi i decreti attuativi è infatti previsto che vengano acquisiti i pareri delle Commissioni parlamentari competenti per materia (Lavoro), ottenuti i quali i testi torneranno in Consiglio dei ministri per il via libera definitivo, dopo l’ok preliminare giunto alla vigilia di Natale. Quindi seguirà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e l’entrata in vigore il giorno successivo. Una volta operativo, le nuove assunzioni stabili con contratto a tutele crescenti potranno beneficiare degli sgravi contributivi triennali previsti dalla legge di stabilità (8.060 euro il tetto annuo). Il Jobs act prevede in tutto cinque deleghe al governo (su cui si possono adottare uno o più decreti attuativi): oltre al capitolo contratti (che prevede anche la stesura di un Testo organico semplificato delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro) ed alla riforma degli ammortizzatori sociali, ci sono il riordino dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, la semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e la delega per la tutela della maternità e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Il termine è di sei mesi dall’entrata in vigore della legge (il 16 dicembre) e quindi entro il prossimo giugno (il 16) dovranno essere scritte. C'è poi un anno di tempo dall'entrata in vigore dei decreti legislativi per eventuali correzioni e integrazioni da parte del governo. Che già nei giorni scorsi non ha escluso modifiche, seppure minime, aggiustamenti.

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