Iscriviti OnLine
 

Pescara, 14/05/2025
Visitatore n. 743.899



Data: 18/01/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il premier: quanta ipocrisia se ne va solo perché ha perso. «Perché ora Sergio non lascia anche il seggio a Strasburgo?» L’intervista a Simona Bonafè

ROMA «Non mi meraviglio. E’ lo stesso che ha portato il Pd in procura». Matteo Renzi alza le spalle. «Rispetto» l’addio di Sergio Cofferati, spiega ai suoi, ma non può fare a meno di sottolineare che ad infangare il buon nome della ”ditta” è proprio l’ex sindacalista cremonese (già ex sindaco di Bologna e attuale europarlamentare) e che da ieri ha visto sfumare l’idea di essere il prossimo governatore della Liguria. Proprio sulla ”ditta”, alla quale come insegna Pier Luigi Bersani «occorre voler bene», sono piovuti gli attacchi più duri del Cinese che da giorni martella un altro ”antico” componente della ”ditta”: Claudio Burlando che nel Pci militava insieme al Cinese.
FLOP E CAMMELLI

«Ha criticato le regole delle primarie aperte solo dopo aver perso». Troppo facile, per il segretario del Pd che sperava di aver chiuso la questione ieri l’altro in direzione. «Se votano in pochi in Emilia, dicono che le primarie sono un flop - ironizza il premier - se votano in tanti, come in Liguria, dicono che ci sono le truppe cammellate». Ed invece no, il Cinese non ci sta a perdere. Sbatte la porta e annuncia di portare in Procura la relazione del Comitato dei garanti. Compreso il riconteggio delle schede che dà comunque a Raffaella Paita la vittoria alle primarie per la Regione. Una scelta, tutta diversa da quella fatta dal Pd campano che - dopo le contestazioni - ha annullato le primarie senza ricorrere alla carta bollata e ai magistrati autorizzati, in questo modo, a metter becco anche sulla composizione delle liste di partito. Una scelta tutta diversa da quella «che io ho fatto nel 2012, quando ho perso contro Bersani. Allora - ricorda Renzi - ho accettato il risultato, non ho fatto ricorso e un minuto dopo ho fatto campagna per lui». La necessità di rivedere alcune regole delle primarie Renzi l’aveva già enunciata ieri l’altro in direzione quando ha fatto riferimento a Nico Stumpo e alla sua innegabile conoscenza del partito e dei meccanismi delle primarie. Discutere di possibili modifiche, specie in vista di una legge elettorale che assegna un seggio sicuro ai capilista, è per il segretario «opportuno». Le idee non mancano, a cominciare dalla possibilità di dividere il momento dell’iscrizione al partito dal voto.
POLTRONISMO
«Assolutamente inconcepibile» è, per il presidente del Consiglio, fare invece di una sconfitta il motivo per costruire l’ennesima associazione che, a tempo opportuno, si trasformerà in galassia dell’ennesimo partito a sinistra del Pd. Un’eventualità che mette in allarme i vertici del partito ligure e nazionale. Un partito spaccato rischia di compromettere una vittoria che fino a qualche giorno fa veniva data per scontata anche per le spaccature interne al centrodestra. Renzi invita il Pd ligure alla cautela e raccomanda «calma e gesso», ma non può fare a meno di sottolineare «quanta ipocrisia ci sia in certe polemiche».

«Perché ora Sergio non lascia anche il seggio a Strasburgo?» L’intervista a Simona Bonafè

ROMA «Sergio mi ricorda quei bambini che perdono la partita e portano via il pallone»: Simona Bonafè, europarlamentare piddina, che per ventura ieri era a pochi chilometri da Genova proprio mentre il perdente delle primarie liguri dava l’addio al partito, proprio non comprende la scelta di Cofferati.
Ha accusato il partito di «un ingiustificabile silenzio».
«E si sbaglia. Il partito si è espresso, eccome. Lo ha fatto attraverso la commissione di garanzia, presieduta da un'ex componente della Consulta come Fernanda Contri, che ha valutato il voto delle primarie e le segnalazioni di irregolarità, annullando le consultazioni in 13 seggi. Nonostante ciò, il divario di voti tra Raffaella Paita e Cofferati non si è colmato, e il risultato è rimasto lo stesso: la nostra candidata alla Regione Liguria sarà Paita. Semmai, bisognerebbe ricordare a Cofferati che il partito da cui ora prende le distanze, è lo stesso che lo ha eletto a Strasburgo. Non mi risulta, però, che si sia dimesso dal seggio europeo. Come non mi pare che abbia sollevato polveroni quando gravi irregolarità sono state verificate in altre primarie, come in quelle napoletane».
A dire il vero Cofferati ha ricordato che, per molto meno, le primarie napoletane sono state annullate del tutto.
«Ogni caso è a sé. In Campania è stato deciso in un modo, in Liguria in un altro. Mi chiedo però dove fosse lui in quell’occasione: non è che Cofferati ora esce dal Pd perché ha perso? Ha parlato di brogli per tutta la campagna delle primarie. Ex ante, non soltanto ex post, per intenderci. Non vorrei che il progetto suo fosse un altro. L’importante comunque è avere i necessari strumenti di verifica, le primarie restano uno strumento valido e non accettiamo lezioni di moralità dai nostalgici delle decisioni prese nel chiuso delle stanze».
Però si parla di pesanti ingerenze da parte del centrodestra.
«Chi viene alle primarie, paga due euro per votare e deve dichiarare per iscritto di essere un sostenitore del Partito democratico. Io ritengo che il Pd sia rappresentativo del centrosinistra, forse altri non si rassegnano ai cambiamenti di un partito che prova a modernizzarsi».
Ci sarà l’alleanza con Ncd?
«Questa decisione spetta al partito regionale e alla candidata. E prima di parlare di alleanze, forse sarebbe meglio discutere dei temi su cui costruire gli accordi, a partire da quelli ambientali legati al dissesto idrogeologico, viste le vicissitudini della Liguria».
Ma gli stessi garanti hanno censurato la partecipazione degli elettori di centrodestra. E, soprattutto, hanno confermato criticità che possono essere superate cambiando le regole delle primarie.
«Faremo una riflessione anche su questo. Renzi ha appena aperto la discussione sulla forma partito, di certo non intendiamo sottrarci. Resta il fatto che stiamo ragionando di uno strumento che garantisce una partecipazione che non si era mai vista: vorrei ricordare che alle primarie in Liguria hanno partecipato 55mila persone. Quando anche le altre forze politiche faranno lo stesso sarà un bel giorno per la democrazia italiana».
Ci saranno ripercussioni a livello nazionale?
«Guardi, io sono stata tra i protagonisti delle primarie 2012, quando Matteo Renzi perse. Anche allora si parlò di brogli, ma il giorno dopo la vittoria di Pier Luigi Bersani, Renzi per primo si mise a lavorare per il candidato vincitore, pancia a terra. Ecco, questa è la nostra idea di partito. Se poi qualcuno sente la mancanza della sinistra che perdeva e, soprattutto, che prendeva ogni decisione sui candidati nelle segrete stanze, è meglio che lo dichiari apertamente. Per noi, il tema prioritario resta capire come agganciare la ripresa, come mettere in campo le proposte migliori per il governo delle Regioni e dei Comuni, e non come continuare a farci del male».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it