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Data: 26/02/2015
Testata giornalistica: Il Centro
La crisi del tpl - I 15 dipendenti Scav si tagliano gli stipendi per aiutare l’azienda. Rinunciano a 180 euro al mese per evitare il fallimento. Il presidente Rocchi: soldi da usare per servizi e materiale

AVEZZANO Si riducono lo stipendio per il bene dell'azienda. I 15 dipendenti della Scav si tagliano 180 euro al mese per poter consentire alla cooperativa di pareggiare il bilancio e acquistare nuovi mezzi. Una decisione importante che permetterà all'azienda di andare avanti e agli stessi dipendenti di avere un futuro lavorativo più certo. Sono diverse ormai le realtà marsicane dove i dipendenti hanno deciso di fare dei sacrifici per il bene dell’azienda. Alla LFoundry da tempo gli impiegati osservano i contratti di solidarietà – che prevedono meno ore di lavoro ma per tutti – come anche alla Santa Croce, dove grazie agli ammortizzatori sociali sono stati scongiurati gli esuberi. Alla società che gestisce il trasporto pubblico in città, invece, i dipendenti hanno deciso all'unanimità di rinunciare a parte dello stipendio. Essendo la Scav una cooperativa, tutti i dipendenti sono anche soci. Durante l'assemblea hanno deliberato all'unanimità la riduzione dello stipendio di 180 euro lordi al mese a partire dal 1° marzo. «Questo sacrificio, quantificato, con gli oneri riflessi in un risparmio per l'azienda di circa 70mila euro l'anno», ha spiegato il presidente dalla cooperativa, Aldo Rocchi, «è volto a conseguire il pareggio di bilancio già nell'esercizio 2015 e le eventuali eccedenze saranno destinate al miglioramento del servizio e all'acquisto di nuovo materiale rotabile». La riduzione degli stipendi è stata necessaria anche a seguito della spending review che ha portato un taglio delle percorrenze di 34.743 chilometri da parte della Regione Abruzzo e un ulteriore taglio da parte dell'amministrazione comunale di 65.983 chilometri per un totale di 100.76 chilometri. Le riduzioni dei chilometraggi hanno portato la Scav a garantire i servizi minimi generando di conseguenza perdite nella gestione. «Tale sacrificio volto alla stabilizzazione aziendale e a garantire un minimo dei servizi alle scuole e alla cittadinanza nel tempo», ha concluso il presidente Rocchi, «è stato deliberato con l'amaro in bocca constatando la disparità di trattamento della nostra città rispetto ad altre realtà anche minori». Lo scorso anno la cooperativa fu costretta a mandare a casa due dei tre dipendenti a causa della riprogrammazione del servizio e dei tagli da parte degli enti. Dure critiche arrivano alla Scav da parte del segretario provinciale Filt-Cgil, Domenico Fontana, che accusò i dirigenti di una totale assenza di programmazione. Polemiche sono sorte anche all'inizio dell'anno scolastico per l'eliminazione di una corsa utilizzata dai ragazzi, poi reintegrata.

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