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Data: 26/02/2015
Testata giornalistica: Il Centro
«La ferrovia può arrivare fin sotto piazza Garibaldi». Il segretario della Filt Cgil pungola Brucchi

TERAMO «L’arretramento della stazione non sia una sconfitta per la città». A lanciare il monito è Davide Di Sabatino, segretario provinciale della Filt Cgil, che prende lo spunto dagli interventi annunciati dal sindaco Maurizio Brucchi per la riqualificazione della Gammarana. Secondo il rappresentante del sindacato gli intendimenti del primo cittadino vanno nella direzione giusta, ma l’arretramento del capolinea ferroviario all’altezza dell'incrocio tra viale Crispi e via Roma, che fa parte del piano, non può pregiudicare prospettive di prolungamento dei binari fino ai margini del centro storico. «E’ possibile avanzare», osserva Di Sabatino, «sappiamo che da anni l’amministrazione comunale, tanti politici cittadini, vecchi, nuovi, di maggioranza ed opposizione sono a conoscenza del fatto che esiste uno studio, un progetto, secondo il quale è possibile realizzare l’avanzamento della ferrovia fin sotto la stazione-bus di piazzale San Francesco e volendo anche fin sotto piazza Garibaldi se non fino al palazzetto dello sport». La realizzazione di questo progetto, approvato nel 2008 dalla Provincia, secondo il sindacalista consentirebbe di «andare o venire da fuori regione fin nel cuore della città e proprio in quei punti centralissimi nei quali è possibile realizzare la così tanto decantata intermodalità, con l’aggiunta di parcheggi pluripiano tuttora esistenti». Si tratta di un’opera importante ma che, a detta del segretario della Filt Cgil, si può concretizzare. «Perché nessuno dei nostri politici cittadini parla della possibilità futura di avanzamento del treno?», domanda, «perché non c’è attenzione verso un’opera di importanza strategica per la nostra città capoluogo?». Questa opportunità dunque, a detta del sindacalista, non deve essere preclusa in futuro da altre opere. «E’ necessario che la augurabile e gradita riqualificazione della zona Gammarana non contenga opere di sbarramento sul tracciato, peraltro da interrare nell’ultimo tratto», sottolinea Di Sabatino, «oggi si chiede di non impedire la valutazione futura di un intervento che potrebbe anche trovare le gambe per camminare attraverso i finanziamenti della Comunità europea ma soprattutto con politici sensibili e preparati sulla materia».

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