ORTONA Il governatore D’Alfonso non c’è al consiglio comunale sul porto di Ortona che dà il via libera al dragaggio e spalanca ben due porte alla Wts. La grande impresa, con base operativa a Chieti Scalo, concorrerà anche alla realizzazione della vasca di colmata oltre che alla costruzione dell’impianto del Gpl sul molo Nord. Il 3 marzo prossimo, infatti, la Capitaneria di Porto convocherà Wts, Eni e Micoperi per sondare la loro disponibilità a realizzare la vasca di colmata. E’ un passaggio chiave che permetterà alla Regione di investire, per intero, i nove milioni di finanziamenti del dragaggio che porti i fondali a meno dieci metri di profondità. Ma la sinergia tra pubblico e privato garantirà anche il secondo obiettivo, quello di realizzare, con una gara europea, la vasca per accogliere i fanghi. Ma la Wts accende il dibattito in consiglio quando, nelle battute finali, il tema diventa l’impianto del Gpl. D'Alfonso non c’è ad assistere al dibattito, ha delegato il sottosegretario alla presidenza regionale, Camillo D'Alessandro, a partecipare al consiglio comunale che per l’occasione si è tenuto in seduta straordinaria nella Sala Eden. Presenti anche il presidente della commissione di vigilanza, Mauro Febbo e gli addetti ai lavori, cioè il comandante del porto, Nicola Attanasio e il vicepresidente del Comitato porto, Achille Bottega. Il punto più discusso è stato quello del dragaggio del bacino portuale. Solo alla fine, si è parlato dell’impianto per il Gpl che la Wts vuole realizzare sul molo Nord. Per Febbo l’esclusione della Via è però da rivedere: a farlo dev’essere, in fase di autotutela, lo stesso comitato regionale che ha sdoganato il mega progetto Wts. Immediata la replica di D’Alessandro che taccia gli interventi da “terrorismo” psicologico, difendendo la Regione che «si attiene alle norme». Nessun riesame della Via quindi per l’impianto del Gpl anche se mancano ancora due pareri, dei vigili del fuoco e del ministero: «Se dicono sì, il progetto sarà realizzato», chiosa il delegato di D’Alfonso. In aula sono stati portati due ordini del giorno sul dragaggio e vasca di colmata: uno del capogruppo del Pd, Tommaso Coletti l'altro dal capogruppo della lista civica Città Nostra, Franco Musa. Coletti ha evidenziato che: «La vasca di colmata non è prevista nel progetto di escavazione del porto e non deve gravare negativamente sullo stesso». Musa, invece, ha sostenuto che: «La sabbia dragata non deve essere buttata ma utilizza per fare dei nuovi spazi portuali avendo a disposizione tanto materiale, circa 500mila metri cubi». Il consiglio è arrivato infine a un odg di sintesi passato all'unanimità. Cosa hanno detto gli altri ospiti intervenuti? «Per il dragaggio non si deve perdere tempo», ha ricordato il comandante Attanasio, «è necessario dragare meno dieci metri senza sconti per attirare navi di grande tonnellaggio a pieno carico come ad esempio le Panamax». Il Comitato porto, rappresentato da Bottega, ha infine riportato la posizione già espressa: «Dobbiamo arrivare a meno dieci operativo per triplicare le attività portuale rispetto ad oggi».