La riforma costituzionale va fatta in tempi ragionevoli, quindi "non c'è spazio per riscrivere la geografia dell'Italia”. Debora Serracchiani intervistata dall’agenzia giornalista Ansa interviene su diversi temi, in particolare le riforme che sono all’ordine del giorno del Governo.
Il presidente del Friuli Venezia Giulia e vicesegretario del Pd, spiega che il tema dell’unificazione di alcune Regioni o quello di un loro nuovo disegno geografico che le accorpi, non sono nell’agenda del Governo.
“Non credo - ribadisce Serracchiani - che ci sia lo spazio per riscrivere la geografia delle Regioni. Il tema delle macroregioni non fa parte dell'agenda. La riforma costituzionale sia portata a compimento in tempi ragionevoli”.
Per quanto riguarda invece le ultime riforme messe in campo dal Governo, sulla Rai "ci sono tutte le condizioni" per un intervento del Governo che è "necessario" e sul Jobs Act Serracchiani sostiene che "non è mai venuta meno la dialettica tra governo e Parlamento".
Serracchiani spiega che sulla riforma del lavoro “c'è un vulnus sui licenziamenti collettivi del Jobs act, perché il decreto attuativo del governo è diverso rispetto al parere consultivo delle commissioni. Ma il governo si è assunto la responsabilità di una scelta. Il ministro Poletti l'ha giustificata con l'esigenza di non creare canali diversi e a volte inspiegabili, ad esempio per gli investitori stranieri. Si può non essere d'accordo ma è un punto di vista che il governo ha motivato”.
Per la riforma della Rai “ci sono tutte le condizioni” per arrivare a un intervento del Governo. “Molte delle decisioni in tema di Tlc - ha sostenuto Serracchiani – sono spesso richieste che arrivano da tempo anche dall'Europa, da sempre disattese o sulle quali c'è un forte ritardo”.
“Siamo tra i primi ad aver portato avanti una riforma degli enti locali: per primi abbiamo fatto una legge che prevede l'abolizione delle Province; quando il Parlamento avrà terminato i passaggi che prevedono l'eliminazione della parola "provincia", per noi le province non esisteranno più”.
“Nel frattempo, seguendo il decreto Delrio – spiega Serracchiani - abbiamo già stabilito come come verranno ridistribuite le competenze sulle Province: una parte va alla Regione e una parte ai Comuni. Abbiamo già ragionato sul personale e come verrà assorbito. La riforma prevede l'aggregazione dei Comuni che verranno aggregati in 17 enti territoriali: siamo ancora in fase di discussione ma si va in quella direzione”.
In merito sempre alla riforma regionale delle Province, il 18 febbraio il presidente del Friuli Venezia Giulia ha svolto un'audizione presso la prima Commissione affari costituzionali del Senato.
Serracchiani ha illustrato i contenuti della proposta di legge costituzionale di modifica dello Statuto regionale, approvata il 30 gennaio 2014. Una norma che è, ha precisato Serracchiani, in linea con la riforma della parte II della Costituzione presentata dal Governo e che prevede la soppressione delle Province.
Serracchiani ha quindi chiesto che come testo base per le sue determinazioni la Commissione affari costituzionali del Senato faccia riferimento al progetto di legge di iniziativa del Consiglio regionale, precisando come in prospettiva vi siano altri passaggi da portare a compimento, primo fra tutti la riforma della finanza locale.