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Data: 26/02/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Stop vitalizi ai condannati. Grasso: non serve una legge Molti parlamentari frenano

ROMA Ma davvero si riuscirà a togliere i vitalizi agli ex parlamentari condannati, a personaggi come Giancarlo Cito o Aldo Brancher, in tutto una decina più o meno famosi che percepiscono assegni mensili tra i 2000 e i 6000 euro? Certo che ci riuscirà: almeno questo è l’augurio dei presidenti del Senato, Piero Grasso, e della Camera, Laura Boldrini. E tuttavia, nonostante l’opinione pubblica sia sensibilissima al tema e la Boldrini insista («Inaccettabile erogare vitalizi ai corrotti») e Grasso faccia la voce grossa («Lo stop a questi vitalizi deriva dalla legge Severino»), tra riunioni e contro riunioni, tra incontri tecnici e summit politici, tra un ufficio di presidenza a Montecitorio e un consiglio di presidenza a Palazzo Madama, la questione non è detto che sia facilmente risolvibile come molti sperano e come molti altri, cavillando nella materia scivolosissima dei «diritti acquisiti» difficilmente rinnegabili, non si augurano affatto.
PAROLE E FATTI

Quelli del Movimento 5 Stelle la fanno semplice: «C’è - spiega il grillino Riccardo Nuti - una nostra proposta, che abolisce i vitalizi a tutti i condannati anche in primo grado per reati di mafia e contro la pubblica amministrazione, e basta che gli altri partiti la votino. Così si passa dalle parole ai fatti». Ma è tanto facile fare questo salto dalla retorica anti-casta - che in Parlamento più o meno sinceramente è penetrata se non altro per farsi belli agli occhi esterni al Palazzo - alla decisione politica che scontenterebbe non pochi appartenenti alla nomenklatura?
Ieri s’è tenuta la riunione congiunta dei questori di camera e Senato, dedicata proprio allo stop dei vitalizi, e in questo collegio è stato depositato il parere di un insigne giurista, presidente emerito della Corte Costituzionale, Cesare Mirabelli. Un via libera, tecnico e professorale, se non ancora politico, alla cancellazione dello scandalo? Macchè, i frenatori dell’operazione pulizia hanno appreso le «perplessità costituzionali» avanzate in punta di legge da questo stimato professore fuori dalla mischia e sotto sotto hanno cominciato a sperare che non vada in porto lo stop ai «diritti acquisiti».
LE DUE STRADE

Quando poi uno dei questori della Camera, Stefano Dambruoso, eletto con Scelta Civica, ha parlato di «problematicità» a proposito di questa materia, a qualcuno è venuto il dubbio che alla fine non se ne farà niente. Comunque, le strade sono due per lo stop ai vitalizi scandalo: o una delibera degli uffici di presidenza oppure una legge su cui l’aula dovrà esprimersi.
Alla fine ci sarà tanto rumore per nulla, e la casta difende la casta e le problematicità giuridiche faranno premio sull’esigenza di rispettabilità e di pubblica moralità, oppure il Palazzo riuscirà ad avere un sussulto d’orgoglio?

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