ROMA Ci sono voluti mesi di trattative serrate. Un lavoro durissimo. Anche perché le cifre in ballo erano enormi: oltre cinque miliardi di euro di tagli al bilancio dei governatori. Ma alla fine è stato raggiunto l'accordo tra lo Stato e le Regioni sulla legge di Stabilità del 2014, che tra tagli previsti dal governo Monti (poco più di 1 miliardo) e tagli imposti dal nuovo governo, altri 4 miliardi, toglie come detto, ai bilanci degli enti ben 5 miliardi e duecentocinquanta milioni. Una cifra che le Regioni per mesi hanno sperato venisse ridotta per poi accettare di spalmarla su vari comparti, primo tra tutti la sanità che verrà colpita da tagli per 2,3 miliardi, due dei quali a carico delle Regioni a statuto ordinario e il restante delle speciali. Il sottosegretario agli Affari Regionali, Gianclaudio Bressa, ha parlato di «risultato positivo, dovuto al forte senso di responsabilità che le Regioni hanno mostrato». Come agiranno i tagli? Il Fondo sanitario nazionale, pari a 110 miliardi di euro per il 2014, doveva arrivare a 111,6 miliardi per il 2015, ma questo incremento sarà congelato. L'intesa prevede la costituzione di un tavolo di lavoro che entro il 31 marzo dovrà ripartire i tagli della sanità. Entro quella data, in Conferenza Stato Regioni dovranno essere individuate le misure di razionalizzazione ed efficientamento del Servizio sanitario nazionale. Si procederà anche al rafforzamento dei sistemi di monitoraggio relativamente all'attuazione del regolamento sugli standard ospedalieri. «Le Regioni e le Province autonome - recita il documento - potranno comunque conseguire il raggiungimento dell’obiettivo finanziario intervenendo su altre aree della spesa sanitaria, ferma restando la garanzia del raggiungimento dell'equilibrio di bilancio del proprio servizio sanitario regionale e assicurando, in ogni caso, economie non inferiori a 2.352 milioni di euro».
LE ALTRE MISURE
Le altre voci riguardano un miliardo di tagli che arrivano dalla riduzione del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il 2012, e altri 750 milioni dalla stessa voce per il 2014. Ci sono poi tagli per l'edilizia sanitaria da 285 milioni e 800 milioni per l'utilizzo delle risorse del Patto verticale incentivato.
Altri 364 milioni sono da recuperare su indicazione delle Regioni entro il 30 giugno 2015, altrimenti il Tesoro è autorizzato a procedere alla riduzione lineare dei trasferimenti. «Accettiamo un sacrificio pesante come è quello della rinuncia all’incremento di 2 miliardi del Fondo sanitario nazionale, con l’auspicio, anzi l'impegno - ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino - a lavorare con il governo perchè questo taglio si riferisca solo ed esclusivamente al 2015 e sia concordato con una specifica intesa in Stato-Regioni».
Intanto ieri il governo ha messo all’asta altre 33 auto blu. Si tratta di veicoli del ministero della Difesa. Fino ad oggi, fa sapere il governo, sono state vendute online 82 macchine per un bottino di circa 702 mila euro, che finiranno dritti nel fondo destinato alla riduzione del deficit