L'AQUILA Sorpreso ma soprattutto «umiliato perché il testo sembra rappresentare l'immagine di una città ormai distrutta e priva di speranze». Così scrive il sindaco, Massimo Cialente in una lettera al premier Matteo Renzi, al sottosegretario alla Presidenza Graziano Delrio, al ministro del Lavoro Giuliano Poletti e al sottosegretario Teresa Bellanova. Al centro la sede regionale dell'Agenzia del Lavoro indicata dal governo a Pescara in quanto all'Aquila non ci sarebbero immobili disponibili. La frase sotto accusa è contenuta, riferisce il sindaco, nella relazione tecnica che dovrebbe accompagnare lo “Schema di Decreto Legislativo recante disposizioni per la razionalizzazione e la semplificazione dell'attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale”. A pagina 2 della relazione si legge che: «Va inoltre evidenziato che gli uffici dell’Agenzia non necessariamente devono avere sede nel capoluogo di Regione, in quanto tale scelta non sempre appare funzionale alle attività di coordinamento che è loro richiesto (ad esempio in Abruzzo, anziché L'Aquila, dove peraltro non è disponibile alcun immobile, è possibile disporre di una sede capiente a Pescara)». Da qui la decisione di Cialente di prendere carta e penna e scrivere a Roma offrendo anche una soluzione: «All'Aquila in via XX Settembre il dipartimento del Welfare – dice Cialente – possiede degli uffici presso la sede dell'ex Inpdap, di circa 4500 metri quadrati complessivi. Non vi sarebbe quindi alcun problema ad ospitare più di 100 impiegati. Tale edificio è in via di recupero funzionale, sarà aderente alla normativa antisismica, intelligente dal punto di vista energetico, e che attualmente non avrebbe alcuna destinazione futura. Nei prossimi 20-24 mesi, tempo di recupero completo dell'edificio, se mai dovesse partire l'immediata costituzione dell'Agenzia Unica, la sede potrebbe essere ospitata in diversi edifici, tra cui la sede dell'ex Tribunale, che si libererà tra quattro mesi». Conclude Cialente: «Trovo, quindi, pretestuoso e ingiustificato, nonché offensivo nella nostra situazione particolare di comunità che si sta risollevando dalla tragedia che ci ha colpiti, quanto riportato nella richiamata relazione che, quindi, auspico, in sede di approvazione del Decreto Legislativo, possa essere rimosso» dicendosi «certo di un ripensamento». Sull’argomento c’è stato un intervento anche della senatrice renziana del Pd, Stefania Pezzopane che dice: «La sede abruzzese dell'Agenzia unica regionale per le ispezioni sul lavoro, che accorperà di fatto le funzioni della Direzione provinciale per il lavoro, dell'Inps e dell'Inail deve avere sede all’Aquila, dove funziona già la Direzione territoriale del lavoro. E' l'esito naturale della riorganizzazione in corso con il Jobs Act e ci opporremo ad ogni altra soluzione, come quella paventata nella bozza tecnica di decreto, di uno spostamento a Pescara, che siamo certi sia solo un'ipotesi priva di fondamento e che verrebbe vissuta come un vero e proprio scippo all’Aquila, che si sta risollevando anche grazie all'impegno del Parlamento e del Governo. Ho già interloquito in queste ore con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il sottosegretario Teresa Bellanova che mi hanno detto che il decreto deve ancora arrivare in Consiglio dei ministri, è solo una bozza predisposta dagli uffici e dunque c'è il tempo per mettere le cose a posto, ma se così non fosse continuerei una strenua battaglia in Parlamento». Sulla vicenda ieri mattina durante il consiglio comunale su L’Aquila capoluogo è intervenuto anche il presidente della giunta regionale Luciano D’Alfonso il quale ha detto che «la sede dell’agenzia del lavoro sarà all’Aquila, su questo non ci sono dubbi». Non resta che attendere , dopo le parole, i fatti concreti.
Le reazioni. In campo anche il sindacato e il Movimento Cinque Stelle
L’AQUILA «La sede dell'Agenzia unica regionale del lavoro non può che essere L'Aquila. E' assurdo continuare a parlare di legge sull'Aquila capoluogo, un contenitore da riempire di sostanza, quando nei fatti il capoluogo di Regione viene svuotato delle competenze che gli spettano di diritto». A scendere in campo contro l'ipotesi dell'istituzione a Pescara dell'Agenzia unica regionale del lavoro è anche Paolo Sangermano, segretario Cisl della provincia dell'Aquila, che invita la Regione «ad attivarsi concretamente perché quanto delineato dal Governo nella relazione tecnica del decreto- legge, venga scongiurato e all'Aquila sia riconosciuto un ruolo centrale. Proprio in virtù della ricostruzione post-sisma che sta interessando la città» afferma Sangermano «e del progetto di riorganizzazione strutturale e logistica, L'Aquila si presta ad ospitare la nuova Agenzia unica del lavoro, vista anche l'ipotesi di accentrare, in un'unica sede – il palazzo del welfare – tutti gli uffici amministrativi. Un passo che darebbe seguito, concretamente, agli indirizzi delineati dalla legge regionale sul capoluogo, che non può essere solo l'ennesimo proclama privo di risvolti reali atti a rilanciare l'economia, il ruolo, l'organizzazione e il tessuto sociale della città colpita dal terremoto del 2009». MOVIMENTO 5 STELLE. Per Giorgio Fioravanti responsabile dell'Ufficio Stampa del Movimento 5 Stelle L'Aquila «mentre alcuni media locali lodano in pompa magna l’operato dei beniamini, una notizia sta circolando quasi sottovoce e riguarda il decreto legislativo, inserito nel Jobs Act, sulla "Semplificazione delle attività ispettive in materia di lavoro e di legislazione sociale” dove i colleghi di partito dell’ aquilana di Onna, Stefania Pezzopane, hanno evidenziato che “gli Uffici dell'Agenzia non necessariamente devono avere sede nel capoluogo di regione, in quanto tale scelta non sempre appare funzionale alle attività di coordinamento che è loro richiesto, ad esempio in Abruzzo, anziché L'Aquila, dove peraltro non è disponibile alcun immobile, è possibile disporre di una sede capiente a Pescara". Un articolo che lascia, oltre che di stucco, ben poco spazio alle interpretazioni; ci piacerebbe davvero conoscerne la firma, da queste parti». PIETRUCCI. Pierpaolo Pietrucci (nella foto in alto) consigliere regionale del Pd chiede «al Presidente D’Alfonso che si impegni a trovare risposte immediate sulla vicenda, sulla quale personalmente non permetterò alcun tipo di illazione».