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Pescara, 05/11/2025
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Data: 27/02/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Agenzia del lavoro regionale a Pescara». E’ rivolta all’Aquila. Cialente scrive a Renzi: «Città umilata» La controproposta: gli uffici ex Inpdap

L’AQUILA Ha generato una vera e propria levata di scudi il nuovo scippo ai danni dell’Aquila, questa volta a opera del governo Renzi che nella bozza di un decreto legge contenuto nel Jobs Act istituisce la nuova Agenzia unica del lavoro e propone di stabilire la sede abruzzese a Pescara perché all’Aquila «non è disponibile alcun immobile». Dopo la denuncia di Angelo Mancini, primo ad accorgersi dello scippo, ieri una pioggia ri reazioni. «Una vera umiliazione» secondo il sindaco Massimo Cialente che ha ieri ha inviato una lettera al premier Matteo Renzi, esprimendo amarezza perché si dà «l’immagine di una città distrutta e priva di speranze». Il sindaco auspica «un ripensamento» da parte del Governo, sottolineando che «sembra impossibile che si abbia completa ignoranza della situazione degli immobili di proprietà» e rilancia proponendo come sede gli uffici ex Inpdap, in via XX Settembre.
«Il dipartimento del Welfare possiede degli uffici di circa 4.500 metri quadrati complessivi - precisa Cialente -. Non vi sarebbe quindi alcun problema a ospitare più di 100 impiegati. Nei prossimi 20-24 mesi, tempo di recupero completo dell’edificio, se mai dovesse partire l’immediata costituzione dell’Agenzia, la sede potrebbe essere ospitata in diversi edifici, tra cui la sede dell’ex Tribunale, che si libererà tra quattro mesi».
LE RASSICURAZIONI
A rassicurare Cialente interviene Luciano D’Alfonso che ha garantito che «si impegnerà affinché la sede regionale dell’Agenzia del lavoro sia all’Aquila», raccogliendo così anche l’appello di Pierpaolo Pietrucci che in una nota ha preso una posizione netta contro la bozza del decreto legge, sottolineando peraltro che «il patrimonio immobiliare pubblico di Pescara, rispetto a quello dell’Aquila è inesistente, tanto da dover destinare gli uffici amministrativi in sedi prese in locazione». «Al contrario, il patrimonio pubblico dell’Aquila ha una capienza importante sulla quale si devono fare delle precise verifiche - ha affermato -. Per questo che ho dato mandato di convocare tutti i vertici delle pubbliche amministrazioni territoriali, in modo da concertare uno stato dell’arte delle disponibilità effettive in vista di una programmazione di recupero e di rientro degli immobili, a partire dalle sedi della Regione».
LA BATTAGLIA
Ci sarà «tempo per mettere le cose a posto», secondo il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che in un colloquio con Stefania Pezzopane ha precisato che il decreto deve ancora arrivare in Consiglio dei Ministri e per il momento è «solo una bozza predisposta dagli uffici». La senatrice ha sottolineato che se così non fosse continuerà «una strenua battaglia in Parlamento».
CINQUE STELLE
A scendere in campo contro l’ipotesi di una sede pescarese anche Paolo Sangermano, segretario Cisl, che invita la Regione «ad attivarsi concretamente perché quanto delineato dal Governo nella relazione tecnica del decreto legge, venga scongiurato e all’Aquila sia riconosciuto un ruolo centrale». Lapidario il commento del Movimento 5 Stelle che imputa le responsabilità dello scippo al Pd e ai suoi esponenti.

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