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Data: 27/02/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Legge capoluogo da una a tre. Il miracolo in Consiglio


L’AQUILA Non una, ma ben tre le proposte di legge per L'Aquila Capoluogo. Oltre alla bozza-madre D'Alfonso-Pietrucci, ieri, in occasione della seduta di un consiglio comunale straordinario all'Aquila dedicato alla materia, sono state consegnate al presidente Luciano D'Alfonso (nella foto, con il sindaco Massimo Cialente) altre due proposte di legge: una a firma di Giorgio De Matteis e del suo gruppo; l'altra, siglata da Forza Italia, dal titolo: L'Aquila capitale della macroregione mediana. D'Alfonso ha mostrato la volontà di recepire gli apporti migliorativi contenuti nei due testi, convocando, in incontri tecnici, i singoli proponenti. «Ben venga alzare l'asticella -ha detto il governatore in aula- a patto che non venga snaturata l'architrave della legge che gravita tutto intorno al concetto della addizionalità, ossia funzioni e risorse aggiuntive per L'Aquila capoluogo».
Ciò non significa girare risorse a pioggia all'Aquila, ma finanziare idee e progetti di sviluppo con i fondi previsti dalla legge. Un concetto sottolineato anche dal sindaco Massimo Cialente: «Dobbiamo avere la capacità di svolgere il ruolo di capoluogo essendo rappresentativi dell'intera Regione, è giusto ottenere le risorse sulla base di reali progetti di sviluppo». D'Alfonso si è detto pronto ad accogliere, della bozza De Matteis, la istituzione di un polo fieristico regionale e l'attivazione di una task force per intercettare i finanziamenti europei con priorità per L'Aquila. No, invece, alla chiusura delle direzioni regionali a Pescara con il trasferimento degli assessorati all'Aquila, in quanto ciò significherebbe rivoluzionare la vita di coloro che vi lavorano. Intrigante per il presidente anche la proposta di Forza Italia che vede l'Aquila città-cerniera dell'Adriatico, capitale della macroregione mediana.
In apertura dei lavori il consiglio ha votato un ordine del giorno contro la fusione delle cinque Ater che impegna il sindaco «a sollecitare un intervento della Regione che consenta all'Ater dell'Aquila, di entrare nel progetto Ara, a conclusione dei lavori di ricostruzione del proprio patrimonio, prevedibilmente negli anni 2018-2020».

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