L’AQUILA «Pronti ad accogliere suggerimenti e proposte, ma no a dibattiti senza fine. Il disegno di legge per L’Aquila capoluogo può essere migliorato, ma tutto dovrà avvenire in tempi rapidi». Il governatore Luciano D’Alfonso, ieri all’Aquila per il consiglio comunale straordinario convocato proprio per discutere il disegno di legge (primo firmatario Pierpaolo Pietrucci del Pd), ha spiegato – al termine del lungo confronto in un’aula gremita di alunni dell’istituto Rodari – le linee che la Regione intende portare avanti. E subito le prime rassicurazioni: «La cosa che oggi non manca in questa città sono le risorse. Quello che fissiamo con questa legge, a carattere ordinamentale, è il principio dell’addizionalità. Una legge che ha la forza di riconoscere la specialità dell’Aquila che avrà un surplus di attenzione e di fondi reperibili attraverso la legislazione ordinaria. L’Aquila è uno showroom naturale di quanto di più bello il territorio regionale offre in tutte le sue articolazioni. Per questo il suo dovrà essere un ruolo di protagonista del rinnovamento e della crescita di tutta la regione». Da qui l’impegno a favorire un provvedimento legislativo «frutto di una condivisione di intenti», raccogliendo le idee arrivate dai banchi dell’opposizione e racchiuse sostanzialmente in due proposte alternative, una illustrata in aula dal consigliere di Forza Italia Guido Quintino Liris e l’altra dal consigliere Giorgio De Matteis (L’Aquila città aperta) che ha «bollato come vago e senza dotazione finanziaria» il disegno di legge del centrosinistra. Il tutto condito dalla “provocatoria” richiesta, contenuta nel suo disegno di legge (in realtà ancora senza sponsor in Regione) «di trasferire tutte le sedi degli assessorati regionali da Pescara all’Aquila, come previsto dallo Statuto». Una proposta che si snoda intorno anche al sostegno economico a un polo fieristico e alla costituzione di una task force , con personale regionale, per dare sostanza ai progetti a favore dell’Aquila capoluogo. Critiche alla proposta di legge del Pd sono arrivate anche da Liris, secondo cui L’Aquila «deve diventare il fulcro del grande progetto della macroregione Mediana, in una visione da condividere con Lazio, Umbria e Marche». Da qui la necessità, per Liris, «di una struttura stabile, finanziata dalla legge, capace di proiettarsi in Europa con progetti cantierabili». Un dibattito a più voci, al quale ha preso parte anche il sindaco Massimo Cialente che ha bollato come «pretestuose e frutto di un modo superato di intendere la politica» le polemiche sui fondi e sulla copertura finanziaria, sollevate dall’opposizione e in primo luogo da De Matteis. «Dobbiamo stare attenti ai campanilismi», ha avvertito Cialente, «ma anche agli scivoloni opposti. Come il progetto di accorpamento delle Ater che rischia in questa fase di essere dannoso per L’Aquila». «Un dibattito in cui lo spirito conflittuale è stato lasciato fuori dall’aula», ha sottolineato D’Alfonso. Poi le cose buone da poter calare nella legge, a cominciare dalla task force e dal polo fieristico. Quindi l’impegno a prevedere una norma per consentire la partecipazione del sindaco alle riunioni della giunta regionale su specifici argomenti riguardanti L’Aquila. E di nuovo spazio al principio dell’addizionalità «che significa anche capacità di proporre progetti cantierabili». Poi l’annuncio di investimenti rilevanti per il potenziamento dell’autostrada e della rete ferroviaria. Quindi, la decisione di assegnare ad associazioni sportive e culturali dell’Aquila gli edifici di cui la Regione in questo momento non ha bisogno. Annunciato anche il bando di gara per la sistemazione di palazzo Centi ( 12 milioni di euro). E per tornare alle proposte emerse in aula, D’Alfonso ha chiarito «di voler prendere il meglio dei suggerimenti» e di volere arrivare in pochi giorni all’approvazione della legge. La cosa che non prendo in esame» ha chiuso, «è la parte “dinamitarda”, quella del trasferimento degli assessorati. Non è una priorità». Via libera, infine, a un documento per l’approvazione in consiglio regionale di legge che abbia come obiettivo la facilitazione dell’esercizio delle funzioni amministrative e istituzionali connesse al ruolo di città capoluogo».