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Data: 02/03/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Marche, Ceriscioli correrà per la presidenza

ANCONA Luca Ceriscioli, sindaco di Pesaro, ha battuto Pietro Marcolini alle primarie del centrosinistra (Pd-Idv-Verdi-Psi-Cd) nelle Marche per circa 2.700 voti. Ceriscioli ha ottenuto il 52% dei consensi, Marcolini il 46%. Alle urne sono andati in 40 mila: una partecipazione giudicata elevata. Fuori portata i 92 mila che hanno incoronato segretario Renzi nel dicembre del 2013, ai seggi il numero delle Parlamentarie del 2012.
In pista anche l’Idv Ninel Donini, ma la vera battaglia è stata tra i due esponenti ex Ds ed entrambi renziani. Tra Luca Ceriscioli, insegnante di matematica di 49 anni, sindaco di Pesaro per dieci anni sino al 2014, e Pietro Marcolini, docente universitario, 63 anni, attuale assessore regionale a Bilancio e Cultura. Nelle Marche non c’era un confronto tra renziani e sinistra. A dividere i Dem è il giudizio sugli ultimi dieci anni di governo con l’ex Pd Gian Mario Spacca presidente, al quale il partito ha vietato di partecipare alle primarie con la sua civica Marche 2020, accusandolo di essersi inventato un escamotage per aggirare il limite dei due mandati. E se Ceriscioli vuol rivoluzionare la macchina burocratica - temi cari al suo successore a Pesaro, Matteo Ricci, vicepresidente dell’assemblea nazionale - e dare più voce ai sindaci nelle scelte, criticando aspramente la gestione della riforma sanitaria, Marcolini si è trovato spesso a difendere l’operato della Giunta di cui ancora fa parte, costretto spesso ad accusare di grillismo il suo avversario.
Con Ceriscioli oltre a Matteo Ricci, i parlamentari Petrini, Lodolini e Agostini, il sindaco di Ancona Mancinelli. Alessia Morani ha scelto invece Marcolini, che ha avuto dalla sua anche gli altri parlamentari renziani, Morgoni e Carrescia, e civatiani come Gianluca Fioretti.
Tutto questo mentre Spacca, sabato, assieme al coordinatore di Ncd Quagliariello, ha tenuto a battesimo la lista del grande centro, Area Popolare e Marche 2020 insieme. «L’ho detto a Guerini, non c’è un problema di terzo mandato - ha spiegato Spacca - il problema è che qui c’è una burocrazia di partito che vuol sovrapporsi al governo regionale». Il vero nodo che attende il vincitore delle Primarie sarà l’alleanza: l’area di centro, al governo assieme al Pd da anni, viaggia su un binario autonomo. Con Forza Italia pronta a intercettarla per sognare il ribaltone.

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