I cittadini su Fb: «Se davvero conosce i nomi vada in procura». Ma lui non lo fa
CHIETI. «Le dichiarazioni di Umberto di Primio, sindaco uscente di Chieti, sono gravissime! Il mio invito al sindaco è quello di fare i nomi!» Sara Marcozzi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, commenta così il post al vetriolo del sindaco, invitato a rendere noti i nomi e i cognomi dei protagonisti del presunto tentativo di voto di scambio che si sarebbe consumato allo Scalo. La vicenda, annuncia la grillina Marcozzi, verrà comunque portata all’attenzione del consiglio regionale e del presidente D’Alfonso chiamato a chiarire l’episodio. «Sto già redigendo un’interpellanza che depositerò in Regione. E anche l’esposto in Procura», assicura Marcozzi, «è già pronto, mancano solo i nomi!».CHIETI Voto di scambio dietro la composizione delle liste del centro sinistra in città? É quanto denuncia il sindaco Umberto Di Primio in un post al veleno pubblicato alle 7 di ieri mattina sulla sua pagina facebook. Un guanto di sfida lanciato, di fatto, all’avversario Luigi Febo che infiamma una campagna elettorale che si annuncia al vetriolo. Febo non le manda a dire e ribatte al pepe invitando il sindaco alla calma e ad un confronto sulle idee e non sul pettegolezzo. «Umberto, stai sereno. Non raccoglierò le tue provocazioni, le tue denunce sui “si dice” e sui “mi hanno riferito”. La mia campagna elettorale è sulle proposte per la città dove sono nato e cresciuto. La città che amo e che merita», tuona Febo, «un’amministrazione migliore». Il sindaco, però, è stato perentorio e velenoso al tempo stesso. L’incipit del suo post, dopotutto, è di quelli forti. Viene scritto in maiuscolo per richiamare ancor di più l’attenzione dei lettori della sua pagina: «É gravissimo, ecco come il centrosinistra prepara le liste a Chieti». A seguire il racconto della presunta combine, legata ad un possibile voto di scambio, con riferimenti precisi e circostanziati. «Un noto commerciante di Chieti Scalo, ha avvicinato il responsabile di una associazione sportiva con sede allo Scalo, e gli ha chiesto», scrive Di Primio su facebook, «di candidarsi a sostegno del suo amico candidato sindaco del Pd, col centrosinistra, alle comunali, questo, in cambio di...qualcosa da parte della Regione. A garantire l’impegno un noto esponente del centrosinistra regionale. Questo mi è stato riferito. Iniziamo bene....e questi sono quelli che vorrebbero cambiare? Come no! Cambiare in peggio...» Apriti cielo. In pochi minuti si sono moltiplicati diversi commenti con il popolo del web che chiede a Di Primio di fare nomi e cognomi denunciando il tutto alle autorità competenti. Chiaro il messaggio di Valentina. «A questo punto deve fare nomi e cognomi e recarsi a fare denuncia ai carabinieri per voto di scambio, altrimenti», sostiene Valentina,«questa è solo una calunnia da parte sua». Chi sia il “noto esponente del centrosinistra regionale” citato da Di Primio non è dato saperlo anche se il sindaco, intercettato a palazzo d’Achille, rincara la dose. «Ho i nomi e i cognomi di questa vicenda ma non essendo stato presente non ho niente da denunciare. La mia», ribatte Di Primio, «è una semplice denuncia politica e basta. Il Pd parla tanto di nuovo che avanza malgrado, questi fatti, sembrerebbero certificare l’esatto contrario. E poi Febo è quindici anni che alberga nel consiglio comunale di palazzo d’Achille. Politicamente parlando non mi pare proprio una matricola». Il candidato sindaco del centrosinistra rintuzza, con eleganza, il suo principale sfidante alle urne in modo diretto. «Non è in atto nessuna “campagna acquisti” in cambio di favori. É evidente», attacca Febo rivolgendosi a Di Primio in prima persona, «Il tuo tentativo di avvelenare la campagna elettorale ? per coprire il vuoto dei risultati e delle idee. Ma le tue parole rimangono nel vento. Il tuo è un gioco troppo vecchio».