LUCOLI L’Arpa sopprime alcune corse mattutine e una trentina di ragazzi, tutti studenti per lo più minorenni, restano a piedi dopo una giornata di scuola. È quanto successo ieri mattina. Con una nota pubblicata sul sito istituzionale alle 8 di ieri (quando cioè le corse quotidiane delle 7 erano già partite per portare i ragazzi in città), l’azienda regionale per i trasporti pubblici ha comunicato che nelle giornate di ieri e di oggi «non saranno effettuate alcune corse per l’astensione dalle prestazioni straordinarie del personale di guida Arpa». Le corse rimaste senza «ritorno» (problema che si ripete anche oggi) sono quelle L’Aquila-Termine di Cagnano delle 13,15; L’Aquila-Casamaina bis delle 13,15; L’Aquila-Castel del Monte delle 17,30 e Castel del Monte-L’Aquila delle 18,40. Questa situazione di disagio vissuta dai giovani utenti del servizio di trasporto pubblico regionale ha mandato su tutte le furie il sindaco di Lucoli Valter Chiappini. Almeno trenta i ragazzi rimasti letteralmente in mezzo alla strada. E a nulla sono servite le «scuse» dell’azienda per il trasporto pubblico regionale in calce al comunicato pubblicato sul sito Internet: «L’azienda si scusa per altri disservizi che si potrebbero verificare nei prossimi giorni». Al di là del mistero intorno al motivo dell’interruzione delle «prestazioni straordinarie» degli autisti, quel che ha infastidito il sindaco di Lucoli è stato anche il silenzio degli uffici. «Ho chiamato più volte agli orari previsti per avere spiegazioni, ma non ho mai ricevuto una risposta», afferma l’amministratore locale. Intanto, sin dalla tarda mattina di ieri, sono state decine le telefonate di genitori preoccupati, e anche parecchio arrabbiati, per i figli rimasti a piedi. «Non tutti i genitori hanno la possibilità di prendere delle ore di permesso sul posto di lavoro lavoro all’ultimo minuto», hanno evidenziato. A infastidire non poco Chiappini è stata proprio la pubblicazione tardiva della nota che informava del disservizio. «Non dico che voglio negare il diritto allo sciopero, se di sciopero si tratta», ha detto il sindaco di Lucoli, «ma almeno l’azienda si prenda la briga di avvisare il giorno prima». E lancia un appello alle istituzioni affinché prendano iniziative per tutelare «i paesi di montagna che rischiano lo spopolamento. I bambini delle nostre zone hanno il diritto di andare a scuola. Non è pensabile, pertanto», conclude l’amministratore locale, «che vengano privati di servizi fondamentali come i trasporti pubblici». Proteste per analoghi motivi sono pervenute anche dai genitori di studenti di Castel del Monte e di Cagnano Amiterno.