PESCARA «Le uniche certezze prodotte dalla nascente azienda unica per il trasporto pubblico sono un contenzioso da 700 mila euro e un aumento consistente dei costi del Cda: se le spese prima ammontavano a 296 mila euro (con 3 diversi Cda) oggi, con un unico organismo dirigente, costerà ben 396 mila euro (ai quali andranno aggiunti i rimborsi spesa)». È quanto dichiarano i Consiglieri regionali di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, Mauro Febbo e Emilio Iampieri e il deputato Fabrizio Di Stefano durante una conferenza stampa tenutasi ieri mattina sull'Azienda Unica per il Trasporto pubblico. «Stiamo parlando di un progetto di riforma» dichiara il Capogruppo di Forza Italia Sospiri «che riguarda la seconda voce di spesa per la Regione Abruzzo dopo la Sanità. Questa società unica è stata lanciata con 3 obiettivi: eliminare i costi della politica, rendere il servizio più efficiente superando le sovrapposizioni, salvaguardare i rapporti sindacali rendendo più produttiva l'azienda. A oggi non c'è nessun piano industriale, ma solo un documento di sintesi di 106 pagine per il quale due tecnici hanno chiesto 700 mila euro». «La nostra intenzione» aggiunge Sospiri «è portare la discussione all'interno dei Consigli comunali e per questo sono presenti i Consiglieri di Pescara Vincenzo D'Incecco e Fabrizio Rapposelli. Non viene specificato infatti quali linee non saranno più sovrapposte». «Stiamo cercando» sostiene il consigliere regionale Febbo «di far capire che questa che è stata presentata come una grande riforma, non si capisce come e se porterà i frutti che loro sperano. Si parla di un risparmio notevole che non riusciamo a vedere». «Siamo di fronte a un'incredibile approssimazione» precisa l'onorevole Di Stefano «con il serio rischio che questa riforma distrugga il trasporto pubblico locale abruzzese». Chiamato in causa il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale Camillo D’Alessandro: «il centrodestra non ha diritto alla parola sulla società unica dei trasporti. Ci troviamo di fronte a persone che nel 2011 avevano approvato in Giunta il progetto di fusione, diventato poi legge nel 2012, guardandosi bene dal realizzarla».