Trasporti: è il tracollo. La Regione dovrebbe intervenire proprio mentre sta per varare l’Ente che dovrebbe unficare gomma e ferrovie. L’Arpa infatti ha tagliato alcune corse per L’aquila come ci viene segnalato da alcuni pendolari che vanno a lavorare nel capoluogo abruzzese. Si parla di un bus delle 18 e 10 diretto ad Avezzano e in partenza dall’Aquila: prima erano due. Non c’è posto e molti sono restati all’Aquila per salire sul bus successivo. Un disastro. Ma non è tutto qua. Come si potrà raggiungere L’Aquila, ma principalmente, come faranno i numerosi professori aquilani che giornalmente raggiungono la Marsica per indegnare? E non è solo il trasporto su gomma che preoccupa. Quello ferroviario finisce in Parlamento. Il trasporto ferroviario nella Marsica è anch’esso sotto i riflettori degli utenti e dei politici. Gianni Melilla, parlamentare di Sel di Pescara, ha rivolto una interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, in merito alla linea ferroviaria Avezzano - Roccasecca, nella quale mette in evidenza i continui ritardi dei treni rappresentati dall'Associazione dei pendolari che usufruiscono del servizio ferroviario in tale tratta: su trecento corse, 227 sono arrivate in ritardo anche di un'ora. Inoltre nell'ultimo mese la linea è stata interrotta in più di una occasione per caduta di alberi, con ripercussioni sulla circolazione.
I pendolari, in una nota chiedono il ripristino dei punti di incrocio soppressi, una completa revisione del materiale rotabile utilizzato e una rimodulazione degli orari in base alle esigenze degli utenti.
I PENDOLARI
E chiede se non ritenga doveroso, il Ministro, convocare un tavolo congiunto con le due Regioni interessate dalla tratta, Abruzzo e Lazio e con Trenitalia «per studiare soluzioni tecniche che possano superare il grave e costante disagio ai pendolari della linea». Lo stesso problema viene lamentato dai pendolari della linea Avezzano - Roma, dove si registrano disagi molto più consistenti, trattandosi di un tratto di linea più lungo e con un numero maggiore di convogli. Tra Avezzano e Tivoli, ad esempio, sono state chiuse cinque stazioni. Così facendo, sono state ridotte le sedi d'incrocio dei treni, con conseguente accumulo di ritardi. Inoltre, fa sapere il Comitato di questi pendolari, «spesso si verificano disservizi per mancanza di energia elettrica o per caduta di piante sulla linea o per il maltempo, come nei giorni scorsi; abbiamo chiesto più volte, sottolinea il rappresentante Daniele Luciani, che alcuni convogli, i più frequentati, venissero attestati a Roma Termini, ma ciò non è avvenuto, nonostante le rassicurazioni avute dal Ministro in occasione di un incontro avvenuto presso il ministero».