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Pescara, 14/05/2025
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15/03/2015
Il Centro
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Anziana muore schiacciata dall’autobus. La donna, 79 anni, andava al cimitero quando è stata travolta da un mezzo dell’Arpa in manovra. Inutili i soccorsi. Sul posto è arrivato il presidente dell’Arpa, Luciano D’Amico |
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ATRI Era andata a portare un fiore sulle tombe del marito, del figlio e del nipote, come ogni mattina. E a due passi dalle loro tombe, ieri alle 7,45, ha trovato la morte. Pasqua Centorame, 79 anni, era nello slargo davanti al cimitero di Atri quando è stata urtata da un autobus che faceva manovra e che poi l’ha schiacciata. L’anziana di Atri è morta sul colpo: fatale soprattutto il trauma cranico. L’allarme è partito proprio dagli autisti dell’Arpa: davanti al cimitero c’è la rimessa, che affaccia proprio sul piazzale in cui è avvenuto l’incidente. L’autista che era alla guida del mezzo, A.Z., atriano di 46 anni, appena si è reso conto di quanto accaduto ha avuto un malore. Nel piazzale di via del Cimitero sono subito arrivati un’ambulanza del 118, la polizia stradale, quella municipale e gli agenti del commissariato di Atri. E’ ancora da chiarire bene la dinamica. Probabilmente il piccolo autobus, di ritorno da Pescara, entrato nello slargo stava facendo una sorta di inversione a “U” per rimettersi in posizione in modo da ripartire, dopo la prevista sosta di un’ora, verso Pescara. E proprio durante questa manovra avrebbe urtato la donna: l’autista non se ne è accorto. Avrebbe dunque proseguito con la manovra e l’avrebbe schiacciata. Il corpo della donna, dopo l’autorizzazione del sostituto procuratore di turno, Bruno Auriemma, è stato portato all’obitorio dell’ospedale. Qui, dopo la ricognizione cadaverica, è stato riconsegnato ai familiari per i funerali che si svolgeranno oggi alle 15 nella chiesa San Gabriele di Atri. Poi la salma tornerà al cimitero per la sepoltura. Il mezzo, relativamente nuovo (ha 8-9 anni di vita) e dotato di telecamera per la retromarcia, è stato posto sotto sequestro. Sul posto è arrivato il presidente dell’Arpa, Luciano D’Amico. «Abbiamo verificato che l'autobus è a posto per funzionalità e revisione», dichiara il presidente, «regolari anche i turni di lavoro dell’autista, in regola anche con la visita medica periodica. Si tratta peraltro di un autista scrupoloso e corretto, dalla massima professionalità». Ieri D’Amico è andato a trovare A.Z., ricoverato sotto shock all’ospedale di Giulianova, ma l’autista non era in condizioni di ricevere visite. «Credo che sia una tragica fatalità. Azienda non può che esprimere cordoglio nei confronti della povera signora deceduta», commenta D’Amico, «la signora era una fedelissima cliente Arpa, conosciuta e benvoluta da tutto il personale. Siamo dispiaciuti e vicini anche all’autista, a cui non si può rimproverare nulla». La storia di Pasqua Centorame è contrappuntata da gravi lutti. Vicino al luogo dell’investimento, il marito fu ucciso negli Anni Settanta con una pietrata da uno psicolabile, il figlio è morto in un incidente di moto e il nipote in uno scontro automobilistico. La donna lascia una figlia che lavora in ospedale.
la testimonianza «Noi residenti abbiamo chiesto invano di spostare la rimessa»
ATRI Testimone della tragedia è Piero Cosanni. Abita a pochi metri dall’incidente e racconta: «L’autobus stava facendo delle manovre quando all’improvviso ho sentito le urla disperate dell’autista che si era accorto di cosa era successo. E’ sceso dal mezzo sotto shock e poi è stato portato in ospedale. Per la donna non c’era più nulla da fare: le ruote le hanno schiacciato la testa». Sul luogo dell’incidente – afferma Cosanni – c’era anche un ragazzo che stava aspettando il pullman e che ha visto tutta la scena, ed è stato sentito dalla polizia stradale. Cosanni conferma che la donna andava tutte le mattine al cimitero e ricorda che in passato «c’è stata anche una raccolta di firme per chiedere al Comune di spostare la rimessa, magari nella zona industriale, ma nessuno ci ha mai risposto. La zona è frequentata da pedoni e c’è grande traffico di mezzi, visto che la rimessa (che esiste da cinquant’anni in quel posto, ndc) ne contiene una ventina. Non c’è sicurezza, per i ridotti spazi di manovra e perchè non credo che tutti i bus abbiano i sensori della retromarcia». Sul posto della tragedia è arrivato anche il sindaco di Atri, Gabriele Astolfi, scosso per l’accaduto: «Conosco la famiglia, la donna era stata colpita da diversi lutti», dichiara.
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